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  • Juve spaesata:| Un progetto poco chiaro

    Juve spaesata:| Un progetto poco chiaro

    • A.B.

    Se una squadra come la Juve si ritrova settima dopo tre quarti di stagione è fin troppo ovvio che abbia sbagliato quasi tutto, anche se conserva qualche flebile speranza di centrare l'obiettivo minimo, ovvero il quarto posto che vale i preliminari di Champions League. Dal mercato alla gestione delle risorse, gli errori sono stati tanti. Troppi. Ma quel che disorienta anche il popolo juventino, è il modo di comunicare della Juve, attraverso i suoi esponenti di primo piano: a parte Agnelli, che parla poco per indole, Marotta e Del Neri ne hanno dette di tutti i colori, offrendo sempre più nitida la sensazione di non sapere a quale santo votarsi.

    Un frullato di affermazioni, smentite, precisazioni, puntualizzazioni nelle quali è impossibile districarsi. L'ultima frase dell'amministratore delegato ('perdere contro il Milan ci può stare'), poi, è un capolavoro di provincialismo e al tempo stesso una resa senza condizioni. Ed il progetto? Quello era sembrato debole da sempre, e lo avevamo sottolineato. Che senso ha propagandare l'idea di una Juve nuova, giovane, a costi sostenibili, se poi si vanno a cercare i reduci del Mondiale 2006, si acquistano in leasing giocatori dall'incerto futuro, si cercano Pirlo e Gilardino e non si ha la forza di decidere su Del Piero? Il problema non è solo Del Neri. È questa Juve senza una linea coerente, che non sempre trova un Morganti - un mese fa, il rigore negato a Palermo - per nascondere le proprie debolezze.

    (Leggo - Edizione Torino)

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