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  • Vazquez sogna di giocare con Dybala

    Vazquez sogna di giocare con Dybala

    Franco Vazquez si confessa ai microfoni della Gazzetta dello Sport, parlando, fra le altre cose, del sogno di tornare a giocare, prima o poi, con Paulo Dybala: alla Juventus? 

    Ha visto che cosa è diventato il suo amico Dybala? Domenica vi siete idealmente stretti la mano in nome della qualità. 
    «Paulo è giovane e ha un talento incredibile, per questo si è imposto subito: non mi stupisce affatto e sono felice per lui. Gli voglio bene». 

    Ripercorrendo le orme degli ultimi grandi trequartisti, non le sarà difficile rispondere: le piacerebbe di più raggiungere l’amico Dybala, Pastore o Ilicic? 
    «Io intanto devo salvare il Palermo, poi certo mi piacerebbe un giorno tornare a giocare accanto a Paulo, insieme qui a Palermo abbiamo fatto grandi cose partendo dalla B: ero fuori lista e fui ripescato da Iachini, lui veniva da un grave infortunio». 

    Il sogno Champions continua ad accendere la sua fantasia? 
    «Non posso permettermi sogni in questa fase: sono concentrato per raggiungere prima possibile la salvezza , non mi sfiora nemmeno l’idea di poter tornare in Argentina da papà Oscar e da mamma Marina». 

    Spera ancora in una convocazione in azzurro? 
    «Eccome. Ma nel mio ruolo tanti in questo momento stanno facendo bene. Io rispetto le scelte di Conte, ma di sicuro vorrei tornare presto a vestire la maglia dell’Italia». 

    Lei è il trait d’union con l’Argentina di Schelotto, la realtà Palermo e il mondo di Zamparini: come ci si trova nel ruolo di sarto? 
    «A Schelotto ho detto solo che Palermo è una città che vive di calcio, molto simile a tante città dell’Argentina. Ma lui non ha bisogno di molti consigli, anche se io sto qui da tempo, a Palermo sono maturato e di cose potrei dirne. E’ un leader, vuole lasciare il segno. Lui e il suo staff hanno usato le parole giuste prima della sfida con l’Udinese. Con Mijatovic non ho invece avuto ancora l’opportunità di parlare». 

    Ci racconta come ha vissuto con Sorrentino l’autogestione prima della gara poi vinta a Verona? 
    «Dico solo che è stato un momento molto brutto, ma rimane tutto lì. Io posso solo fare gli auguri a Ballardini, che per me ha speso sempre belle parole, come quando ha detto che sono pronto per il grande salto». 

    Qual è la prospettiva che avete delineato con Zamparini in vista di giugno? 
    «Salviamo il Palermo, poi si vedrà. Col presidente ho un ottimo rapporto e lo ringrazierò sempre perché è quello che ha sempre avuto più fiducia in me. Non so che cosa succederà a giugno, non posso decidere io di andare alla Juve, al Milan, all’Inter o altre squadre che lottano per obiettivi più importanti. Lui fa solo il bene della squadra, io devo chiudere la stagione con l’obiettivo che conosciamo». 

    Chi è il suo erede a Palermo? 
    «Io dico Quaison, per me è veramente forte, deve convincersene anche lui. Ha un’ottima visione di gioco e una forza eccezionale». 

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