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  • Juventus, Zaza-gol merita più spazio

    Juventus, Zaza-gol merita più spazio

    • Luca Borioni
    Un altro precario che si scopre incedibile. Perché 25 milioni a questo punto non basterebbero per giustificare la rimuncia a Simone Zaza. E perché è davvero difficile mettere sul mercato un attaccante che, entrando dalla panchina, segna un gol ogni 98 minuti in campionato e addirittura, considerando tutte le competizioni, ne segna ogni 63: più di uno in media a partita. Nessuno come lui. Per dire, in campionato siamo sugli stessi livelli di Higuain che pur essendo rimasto a secco contro il Torino è tra i migliori d’Europa, tanto da essere pieneamente in corsa per la Scarpa d’Oro e inoltre, con i suoi 50 gol in serie A in 86 partite, ha già superato nelle medie storiche Crespo e Ibra e si sta avvicinando al mito Batistuta. 

    Bene: Zaza sta viaggiando sugli stessi ritmi, anzi va anche più forte. Si dirà che i minuti giocati sono meno, d’accordo, ma non è detto che entrare dalla panchina sia sempre più facile per un attaccante. Specie se devi competere con rivali di grande valore come Dybala, Morata e Mandzukic. Le statistiche parlano chiaro. Zaza con questi numeri non può più essere considerato in partenza. 

    E qui cascano male i professionisti del commento sarcastico, i campioni di coerenza che vogliono dimostrare come su queste pagine ci si diverta a scrivere tutto e il contrario di tutto. Magari a volte succede, ma ancora una volta rivendico boriosamente (nomen omen) la paternità di quel titolo dello scorso ottobre: “E’ Zaza l’uomo nuovo della Juve”, oggi più che mai attuale. In quel caso Zaza, reduce da un estate passata sul mercato, con i suoi gol iniziava a lanciare segnali incoraggianti al centro di un attacco che cercava punti di riferimento, Mentre il resto della squadra di Allegri cominciava a ritrovarsi, in fase offensiva mancavano certezze perché Dybala non giocava sempre, Mandzikic non era al meglio e Morata era già alle prese con l’involuzione da cui non sembra ancora uscito. 

    Certo, in questo momento la voracità di Zaza salta all’occhio di ogni osservatore. Attacca gli spazi come proprio Morata non riesce più a fare. Gioca con una determinazione quasi folle, quella che nel derby di Coppa Italia gli ha fatto firmare una doppietta tra una scivolata e l’altra, al limite del consentito, con uno spirito battagliero che ha entusiasmato i tifosi bianconeri e probabilmente fatto invidia a quelli granata. 

    Un centravanti come Zaza ha caratteristiche che lo rendono abbastanza esclusivo. Sempre animato da un sacro furore, l’estate scorsa ha rinunciato all’ipotesi West Ham imponendosi testardamente il compito di far cambiare idea ad Allegri. Perché l’obiettivo era di strappare spazio e minuti, giocare il più possibile, conquistare la Juve per poi riconquistare anche la Nazionale. Missione che pareva complicata. Ma adesso quel supplemento di fiducia sta dimostrando di meritarlo. Lo spazio se lo sta conquistando un morso dopo l’altro, un gol via l’altro. Oggi, alla luce anche dell’ultima prodezza realizzata in un finale di partita senza più tanti stimoli e comunque con una giocata per nulla banale, Zaza sembra decisamente in grado di poter mantenere fede alle promesse. Lui più di Morata, forse. E questo è tutto dire.
     
     

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