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  • Kaderabek, Barak e Jankto: la Juve lavora per fare un regalo a Nedved

    Kaderabek, Barak e Jankto: la Juve lavora per fare un regalo a Nedved

    Pavel Nedved ha un sogno, nemmeno troppo nascosto: rivedere un calciatore della Repubblica Ceca con la maglia della Juve. Un desiderio, che fin qui è rimasto tale se non per qualche sortita nel settore giovanile. Decisiva la sua segnalazione prima e il suo lavoro da ambasciatore in patria poi, ad esempio, per l'acquisto di due giovani di belle speranze come Roman Macek (classe '97, arrivato nel 2012) e Nicolas Penner (2001, arrivato la scorsa estate). Ma il vicepresidente bianconero, continua a sognare qualcosa di più. Pur rispettando come sempre ruoli e competenze, sono tre i suoi pupilli attualmente al vaglio della squadra di mercato della Juve. E chissà che alla fine non possa coronare il proprio sogno.

     

    I PUPILLI – Il primo nome sulla lista è quello di Pavel Kaderabek, esterno di fascia classe '92 dell'Hoffenheim da qualche tempo nel mirino e tra gli elementi che maggiormente stanno piacendo in vista della prossima rivoluzione che la Juve dovrà attuare a proposito dei terzini. Il profilo è quello giusto, di un elemento adatto a fare l'esterno basso ma con le qualità per sfondare nella metà campo avversaria, tanto che Nedved nel 2015 diceva di lui: "Il mio erede? Kaderabek, è un grande giocatore». Una benedizione mica da ridere. Come quella ricevuta negli scorsi giorni anche dai connazionali Antonin Barak e Jakub Jankto, nessun paragone con sé stesso ma la convinzione che possano anche diventare da Juve: "Stanno andando alla grande. Certo, lì non c'è la pressione che c'è in un grande club, ma mi congratulo per le loro prestazioni. Il mio affetto nei confronti dei calciatori cechi è comprensibile e mi fa piacere quando qualcuno alla Juve dice 'Questo Barak è un ragazzo solido'. L'idea di portare un giocatore ceco nella Juve è sempre in me. Non sto suggerendo nulla ma è chiaro che sia Jankto che Barak possono giocare in Serie A a un livello più alto. Jankto è veloce, diretto, affamato di vittorie. Di Barak mi colpisce la struttura fisica e l'umiltà, è un giocatore che attacca, difende e percorre molti chilometri a partita. Comunque non lo paragonerei a me stesso, non siamo uguali", le ultime dichiarazioni a riguardo. E allora la Juve ci pensa, li studia, ci lavora. La concorrenza non manca, ma i bianconeri ci sono.

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