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Kalas salvato da Agnelli e dalla moglie di un poliziotto ucciso dalle BR

Kalas salvato da Agnelli e dalla moglie di un poliziotto ucciso dalle BR

La storia di Kalas è raccontata nel libro Africa Bomber di Goffredo De Pascale, pubblicato da Add editore.

Kalapapa Ngeri è un ragazzone di un metro e ottantacinque.

Si fa chiamare Kalas. Ha il volto tondeggiante, occhi grandi e sguardo espressivo. Sta imparando in fretta l’italiano, ma preferisce parlare in inglese. Di tanto in tanto, quando la conversazione si fa più delicata e sofferta si ferma, picchia leggermente ma con insistenza la mano destra sul ginocchio quasi a voler sospingere parole che non intendono essere pronunciate. Sorride di rado, quando lo fa il volto sembra illuminarsi.

Ho letto la sua storia di giovane rifugiato politico giunto in Italia dopo un lungo viaggio in cui ha rischiato la vita, in un articolo di Giorgio Contrasto e Filippo Costantini pubblicato dal «Manifesto» il 26 novembre del 2009. Stavo lavorando a Tatami, una trasmissione di costume e società condotta da Camila Raznovich in onda su Rai Tre la domenica in seconda serata, e ho pensato di rintracciare Kalas, «il rifugiato che sogna un gol», di incontrarlo per conoscerlo ed eventualmente invitarlo a partecipare alla trasmissione.

Alcune telefonate mi permettono di contattare Mario Agnelli, il presidente dell’Unione Polisportiva Dilettantistica Tuoro, la squadra di calcio che ha ingaggiato il giovane profugo nigeriano. Lo sta facendo giocare nel campionato Uisp, quello dei dilettanti, in attesa che la Federazione Italiana Gioco Calcio gli rilasci il tesserino per poter entrare a far parte della squadra maggiore del Tuoro che milita in seconda categoria. Agnelli è un affabile e simpatico imprenditore toscano, ha trascorsi e simpatie politiche in Forza Italia che non gli hanno precluso la possibilità di instaurare un ottimo rapporto professionale con il vicesindaco di Tuoro, Lorenzo Borgia esponente di Sinistra e Libertà, e assessore allo Sport, e con Filiberto Coloni, assessore alle Politiche sociali eletto come indipendente.

Queste relazioni umane e professionali capaci di spogliarsi di ogni apparente contrapposizione ideologica hanno dato l’opportunità a Kalas di ricominciare a vivere, grazie anche alla concreta solidarietà di molti cittadini di Tuoro. Fra loro, mi confida Agnelli, grande merito va ad Alma Petri, la vedova del poliziotto Emanuele Petri ucciso il 2 marzo del 2003, mentre era in servizio in treno, nel conflitto a fuoco seguito all’identificazione dei brigatisti Nadia Desdemona Lioce e Mario Galesi.

Alma Petri è una signora riservata ma instancabile, di grande sensibilità e umanità. È lei che appena è venuta a sapere della vicenda del giovane rifugiato politico nigeriano ha provveduto ad arredargli la casa, un bilocale messo a disposizione dall’amministrazione comunale a un canone d’affitto contenuto di cui si fa carico la società calcistica.

La fuga di Kalas dalla Nigeria ha dell’incredibile, ma anche l’approdo a Tuoro sul Trasimeno è stato rocambolesco. Agnelli fa da tramite con il giovane attaccante. Fissiamo un appuntamento. Un martedì mattina parto da Roma assieme a una collega, Raffaella Offidani, che effettuerà le riprese per una clip da utilizzare in trasmissione...

(2.continua)

Da Africa Bomber di Goffredo De Pascale e Kalapapa “Kalas” Ngeri

(Add editore, 2010) 


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