Calciomercato.com

  • CM SHOW. Kekko dei Modà: 'Tifo Napoli, Lavezzi quasi come Messi'

    CM SHOW. Kekko dei Modà: 'Tifo Napoli, Lavezzi quasi come Messi'

    • Germano D'Ambrosio

    Per la seconda settimana consecutiva il loro album Viva i romantici è al primo posto nella classifica dei dischi più venduti in Italia, e il loro singolo Arriverà (giunto secondo al Festival di Sanremo) è attualmente il più venduto su I-Tunes. Non si può negare che i Modà siano la band del momento, e per Francesco 'Kekko' Silvestre, la voce del gruppo, non è l'unico motivo di soddisfazione: il 'suo' Napoli, a parte la flessione delle ultime giornate, si appresta a concludere una stagione che ha regalato ai propri tifosi momenti di puro entusiasmo. Calciomercato.com lo ha intervistato in esclusiva.

    Kekko, innanzitutto ci incuriosisce sapere come mai ti definisci 'tifoso del Napoli con ascendente interista', e se quella per il calcio è una passione che condividi anche con gli altri ragazzi della band...

    'Purtroppo i ragazzi della band non sanno neanche di che forma è fatto il pallone... sono l'unico dei Modà a fare il tifo per una squadra. La mia passione per il Napoli nasce dal fatto che le mie origini sono campane: mio padre e i miei nonni sono di Sant'Antimo, ed io per molti anni sono andato lì in vacanza con la famiglia. Un giorno mio padre mi portò a vedere gli allenamenti degli azzurri al vecchio Centro Paradiso di Soccavo, e riuscii addirittura ad entrare nel campo, dove c'era Maradona. Non dimenticherò mai quell'incontro con Diego: è in quell'istante che sono diventato un tifoso del Napoli. L'ascendente interista deriva invece dalla simpatia per mio zio, che si chiama Francesco anche lui, con il quale guardo le partite ogni domenica insieme a mio padre: lui è un interista sfegatato. Ma quando c'è Inter-Napoli, ovviamente, non c'è partita… tifo per gli azzurri! È solo che nelle altre partite, magari in Champions League, preferisco che vincano i nerazzurri piuttosto che altre squadre, tutto qui…'.

    Dunque nonostante gli impegni musicali riesci comunque a seguire assiduamente le sorti della squadra…

    'Quest'anno l'unica partita che sono riuscito ad andare a vedere allo stadio è stata Milan-Napoli a San Siro, ed era meglio se me ne stavo a casa... Sono arrivato con mezz'ora di ritardo per via del traffico, e sono andato via ad un quarto d'ora dalla fine quando ormai si era sul 3-0, incazzato di brutto. Mi piacerebbe andare al San Paolo a vedere almeno Napoli-Lazio o Napoli-Inter, o magari Napoli-Udinese, che sarà secondo me una delle partite più belle del campionato, perché i bianconeri giocano il miglior calcio in assoluto. Spesso riesco a vedere le partite in tv nonostante i tanti impegni, quest'anno me ne sono perse pochissime. Napoli-Catania l'ho ascoltata alla radio mentre tornavo da Sanremo, Napoli-Villarreal l'ho persa perché quella sera suonavo, ma ad esempio sono riuscito a gustarmi Roma-Napoli: ero già a Sanremo, ma mi sono preso una serata libera. Più o meno le ho viste tutte, ne avrò saltate due o tre, ma su quelle che non ho visto mi sono tenuto aggiornato, o tramite sms o grazie al mio tour manager che mi comunicava i risultati di fianco al palco durante i concerti... Non riesco a fare a meno di sapere cosa sta facendo il Napoli'.

    Qual è il giocatore del Napoli di oggi che ti entusiasma di più, a cui proprio non rinunceresti?

    'Lavezzi, assolutamente. Cavani è il bomber che ci mancava, non c'è dubbio, ma il Napoli gioca molto corto, le ripartenze sono la sua arma micidiale, e allora quando manca Lavezzi la squadra ne risente. Lo abbiamo visto nelle ultime partite, in cui lo stesso Cavani non è riuscito a segnare. Del resto Lavezzi è l'unico che nell'uno contro uno riesce a creare superiorità numerica e a garantire le ripartenze veloci di cui Cavani ha bisogno. L'uruguaiano è un fuoriclasse, ma Lavezzi è il vero uomo in più di questa squadra: se fosse tecnicamente più dotato non avrebbe nulla da invidiare a Messi. Al Pocho non chiedo i gol: lui deve giocare dove l'ha messo Mazzarri, dietro la punta, libero di esprimersi come vuole e cercando di sfruttare la sua velocità'.

    Un brano del vostro ultimo album si chiama Mani inutili, e allora mi viene spontaneo pensare a quella mano di Aronica che ha sbloccato a favore del Milan la partita di due settimane fa. Che ne pensi degli arbitraggi che il Napoli sta subendo in quest'ultimo periodo?

    'Beh, potrei dire che il Napoli urla ma nessuno sente, parafrasando il titolo di un altro brano (che si chiama appunto Urlo e non mi senti, ndr). Sì, devo dire che ci sono stati episodi a nostro sfavore. Ma non mi riferisco tanto al mani di Aronica, perché tutto sommato è un rigore che si poteva anche concedere, dato che non si considera più la volontarietà del gesto. Non è stato un episodio così clamoroso. Clamoroso è invece che a Cannavaro manchino tre denti davanti, e nessuno ne parla... non è possibile prendere un calcio in bocca in area da Ibrahimovic, che fa gioco pericoloso, senza che l'arbitro se ne accorga. Assurdo. Al Meazza stanno ancora cercando i denti del povero Cannavaro...'.

    Allora anche tu ti senti Vittima - come recita il titolo di un altro brano dell'album - dei poteri forti?

    'Non credo ci siano dei complotti nei confronti del Napoli, penso semplicemente che si faccia più difficoltà a fischiare determinati episodi contro le squadre più blasonate. Contro il Brescia ci potevano essere un rigore su Mascara e uno su Maggio, ma non sono stati episodi così clamorosi: il Napoli ha giocato un primo tempo pazzesco ma non è riuscito a segnare perché è stato veramente sfortunato. E poi anche se ti fischiano il rigore non è detto che fai gol, puoi anche sbagliarlo. Noi dobbiamo continuare a giocare a calcio come abbiamo sempre fatto, perché quest'anno abbiamo dimostrato di poter andare al di là degli episodi: il Napoli quando gioca palla a terra e la mette sull'intensità crea grossi problemi a tante squadre. Abbiamo vinto molte partite in trasferta, cosa che negli anni precedenti non accadeva, e questo è segno di grande personalità'.

    Beh, quella contro il Milan a San Siro non è stata proprio una trasferta memorabile…

    'Non è che detto che una partita debba per forza essere definita brutta quando c'è una squadra che gioca in difesa. Ci sta di andare a San Siro coprendosi, lasciando l'iniziativa agli avversari e cercando di non farli avvicinare all'area spazzando il pallone. Io ricordo un Barcellona-Inter (semifinale di ritorno della Champions dello scorso anno, ndr) in cui i nerazzurri sono stati chiusi nella propria area per quasi 90 minuti buttando via la palla per non far segnare i blaugrana. Il Napoli era a tre punti dal Milan, in trasferta, senza Lavezzi che è l'uomo delle ripartenze: è legittimo che volesse giocare in difesa, e del resto nel primo tempo lo ha fatto benissimo, Cannavaro e Campagnaro sono stati pazzeschi. Noi eravamo lì per difendere il secondo o il terzo posto, un pareggio non sarebbe stato da buttar via. Di partite quest'anno il Napoli ne ha sbagliate pochissime: forse quella di Roma contro la Lazio, sicuramente non quella di Verona dove più che altro siamo stati sfortunati. Quella di Vila Real l'abbiamo sbagliata, è vero: lì è venuta fuori tutta l'inesperienza di questa squadra. Bisognava chiuderla subito, ma non mi sento neanche di condannare uno come Lavezzi che quando esce dal campo non ha neanche la forza per parlare per quanto ha lottato…'.

    Arriverà, hai cantato a Sanremo. Ma questo Napoli, dov'è che arriverà?

    'Io sono molto spaventato in questo momento, e mi fa paura soprattutto l'Udinese: speriamo abbia un calo, perché se continua così è una squadra veramente terribile, e menomale che abbiamo lo scontro diretto in casa... Anche la Roma bisogna sempre tenerla in considerazione, perché ha giocatori di grande esperienza. Io spero che il Napoli si qualifichi per la Champions, e soprattutto che arrivi al terzo posto, perché i preliminari condizionano sempre in negativo la stagione'.


    Altre Notizie