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  • Kepa, ancora tu: dall'ammutinamento contro Sarri ad eroe a sorpresa per Tuchel
Kepa, ancora tu: dall'ammutinamento contro Sarri ad eroe a sorpresa per Tuchel

Kepa, ancora tu: dall'ammutinamento contro Sarri ad eroe a sorpresa per Tuchel

L'eroe che non ti aspetti, bravo a cogliere il momento e a riprendersi la scena dopo aver digerito - suo malgrado - il fatto di essere passato in pochi mesi da portiere più pagato nella storia del club (80 milioni di euro) a riserva. Kepa Arrizabalaga è il grande protagonista della notte di Belfast, nella quale il Chelsea ha aggiunto alla sua bacheca la Supercoppa Europea, dopo la Champions League strappata a maggio al Manchester City. L'ingresso a due minuti dalla fine del secondo tempo supplementare al posto di Mendy, col chiaro intento di fermare il Villarreal dal dischetto e regalare un nuovo trofeo a Tuchel.

TUCHEL HA AVUTO RAGIONE - Una scelta non nuova nella storia recente del calcio - il precedente più fresco è quello di Cillessen/Krul nell'Olanda del Mondiale 2014, guidata da Van Gaal, mentre in Italia fu il tecnico del Castel di Sangro Osvaldo Jaconi ad effettuare la mossa a sorpresa e vincente contro l'Ascoli nello spareggio per la promozione in Serie B - figlia tutt'altro che del caso, ma di mesi e mesi di studi sulle statistiche dei due portieri in relazione alle loro abilità sui tiri dagli undici metri. Nella sua carriera, Kepa vantava già 5 conclusioni neutralizzate su 17 tentativi, il 29,4%, contro i soli 2 su 24 parati da Mendy (8,32%). Una scelta arrivata in maniera del tutto naturale e che ha finito per premiare un portiere protagonista di un'analoga situazione nella sua esperienza al Chelsea, ma a parti invertite e con un epilogo ben diverso.

LA RIBELLIONE CONTRO SARRI - Finale di Coppa di Lega inglese del 2019: Chelsea e Manchester City sono bloccate sul risultato di parità e il tecnico dei Blues Maurizio Sarri, in vista dei rigori, decide di togliere dal campo Kepa per dare spazio al più esperto Caballero. Tutto è deciso e la scelta è stata comunicata anche al quarto ufficiale di gara, che espone la lavagna luminosa, peccato che il numero uno spagnolo acquistato a prezzo di record dall'Athletic Bilbao non ne voglia sapere di uscire. Una scena surreale, in ammutinamento in piena regola e in mondovisione, nel bel mezzo di una partita che vale la conquista di un trofeo. L'arrabbiatura del tecnico italiano e le sue insistenze trovano di fronte un muro di gomma e lo costringono a tornare sui propri passi, con la coppa che finisce nella bacheca del City. Due anni più tardi la storia ribalta i ruoli e anche il verdetto del campo, ma è sempre Kepa il grande protagonista.

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