Calciomercato.com

  • Milan e Inter su Kessié: pericolo Arsenal

    Milan e Inter su Kessié: pericolo Arsenal

    • Pasquale Guarro

    Sei mesi fa era mister nessuno, oggi uno dei migliori prospetti che offre il campionato di B. Parliamo di Franck Kessié , mediano ivoriano di proprietà dell’Atalanta ma in prestito al Cesena. Una di quelle stranezze a cui spesso si assiste nel calcio italiano, dove tante volte il talento non basta o dove semplicemente capita di non avere il coraggio di puntare sui giovani, seppur meritevoli. Di lui ci parla il suo agente, George Atangana, che lo ha portato in Italia dopo essersene innamorato durante una partita giocata dal calciatore con la maglia della sua nazionale. 

    Atangana, dove ha visto la prima volta Kessié?

    “Durante una partita di Under 17 con la sua nazionale ai Mondiali di categoria ad Abu Dhabi. Era il capitano della squadra e giocava da difensore centrale. Le qualità erano ben chiare fin da subito e credo sia stato un bene che negli anni addietro sia stato impiegato in diversi ruoli. Questo aspetto oggi fa la differenza: Frank può giocare senza problemi in almeno quattro ruoli, due di centrocampo e due di difesa, dove fa tranquillamente anche il terzino destro”.

    Poi l’arrivo in Italia...
    “Si, poi l’ho proposto a Sartori che l’ha voluto portare a Bergamo, ma nei primi mesi non ha avuto spazio e così si è aperta l’ipotesi Cesena, dove oggi si sta esprimendo al meglio. Lo ha fortemente voluto Rino Foschi e a giudicare dai risultati non aveva torto”. 

    Che carattere ha Kessié?
    “Kessié è anzitutto un ragazzo con sani principi e con i piedi ben saldi a terra. Pensa solo ed esclusivamente a come migliorarsi in ogni allenamento e prende esempio dai compagni più esperti. Sa di aver compiuto tanti passi avanti, ma sa anche che la strada è ancora lunga. É un ’96 ed è agli inizi della carriera”.

    Lo reputa già pronto per una grande squadra?
    “Assolutamente sì. Non gli manca niente: ha doti fisiche, tecniche e mentali per potersi affermare in qualsiasi club”. 

    A proposito di grandi club, ce ne dice qualcuno che ha mostrato maggiore interesse. Si parla di Arsenal e Schalke, è vero? 
    “In Italia piace a tutte le squadre di prima fascia, mentre all’estero lo seguono in tanti. Non smentisco l’interesse dei club citati, anzi, gli inglesi hanno anche mandano un emissario a seguirlo per due volte”.

    Idoli e sogni nel cassetto?
    “Come tanti ragazzi ivoriani è cresciuto con l’esempio di Yaya Touré, è lui il suo idolo. Sogna di giocare la coppa de mondo con la sua nazionale e di togliersi tante soddisfazioni vincendo trofei importanti”. 

    Qualcuno vede di cattivo occhio gli stranieri nel campionato italiano.
    “Il problema dei vivai italiani sono le strutture e la preparazione degli istruttori. Quella degli stranieri è solo una scusa da utilizzare al momento del bisogno per nascondere le magagne del sistema. In altre parti del mondo, dove i settori giovanili funzionano, gli stranieri sono una risorsa, certo è che bisogna portarne solo di bravi, inutile introdurre da fuori giocatori normali. Comunque trovo estremamente democratico offrire a tutti i ragazzi meritevoli, africani o italiani che siano, la possibilità di realizzare i propri sogni. In Africa si allenano nel fango, scalzi, in condizioni disastrose. Quando vengono qui e vedono un campo in erba naturale credono di essere in un resort a 5 stelle. Perché togliergli questo sogno?".


    Altre Notizie