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  • Kovacic, Cevallos, Salamon: alla scoperta dei nuovi talenti - parte 2

    Kovacic, Cevallos, Salamon: alla scoperta dei nuovi talenti - parte 2

    • Mauro F. Giorgio

    Inter. Dopo Balotelli, il croato Mateo Kovačić è stato il colpo del mercato di gennaio. L’Inter dopo un blitz a Zagabria dell’avvocato Giuseppe Pozzo è riuscita a strappare il giovane talento della Dinamo di Zagabria dalle grinfie di Sir Alex Ferguson, visto che già lo United aveva avanzato una trattativa. Moratti lo ha pagato caro, è vero, perché 11 milioni più bonus per un ragazzo di 18 anni sono soldoni, considerando che l’offerta massima per Paulinho era stata paritaria, 15 milioni, ma è anche vero che l’Inter, accaparrandosi Kovačić, non si è solo tutelata a centrocampo (regia bassa e alta e/o linea mediana), ma si è anche garantita un futuro. L’esordio di domenica col Siena non ha entusiasmato, ma sarebbe stato folle attendersi altro dal far vedere buona qualità e capacità notevole di giro palla. Il bello deve ancora venire. Per 2,3 milioni l’Inter si è assicurata anche Diego Laxalt soffiando l’astro nascente del calcio uruguagio alla Lazio. Il ventenne di Montevideo ex Defensor, esterno sinistro d’attacco dotato di grande corsa e buone capacità balistiche si sta già allenando alla Pinetina anche se il suo tesseramento non potrà essere effettuato prima del 1 luglio 2013.

    Juventus. Oltre Anelka e Llorente la Juve si è mossa anche in una direzione più giovanile fermando a inizio gennaio l’ecuadoregno José Francisco Cevallos Enríquez dal LDU Quito. Le 5 reti in sole 12 presenze in prima squadra hanno subito fatto gridare al miracolo in patria per questo trequartista puro con i suoi 18 anni appena compiuti. Marotta ha subodorato subito l’affare e l’ha portato subito a Torino, destinazione Primavera. Altro giovane di belle speranze è Hasan Pepic, montenegrino di Podgorica naturalizzato tedesco e in forza alla Dinamo Dresda che la Juventus stava monitorando da tempo. Con centomila euro Agnelli si assicura un rinforzo sull’asse sinistro che nel gioco di Conte si è rivelato essere una delle chiavi del successo. Impressiona la sicurezza da veterano di questo ragazzo classe ’93 che ha comunque ancora tutto da dimostrare.

    Lazio. Lotito ha lavorato decisamente più sul mercato in uscita che su quello in entrata e per questo ha subito un’importante contestazione da parte dei tifosi, non del tutto inlegittima. Frutto di questo mese inoperoso è Bruno Pereirinha, esterno destro utilizzato anche come terzino nello Sporting Lisbona da Vercauteren prima dell’esonero. Con Ferreira e soprattutto dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi fino al novembre 2012, il portuguesinho di Rio de Mouro non rientrava già più nei piani della società.

    Milan. Ogni altro acquisto in casa rossonera è avvenuto ovviamente all’ombra di Balo, ma quello del polacco del Brescia Bartosz Salamon è meritevole d’attenzione proprio perché l’accoppiata Galliani-Raiola ha percepito che il mercato fatto con criterio ingolosisce come le ciliegie, anche d’inverno. Allora perché non prendere dallo stesso “fruttivendolo” due ciliegine al prezzo di una (o quasi)? Un centravanti dal talento mostruoso e un centrale difensivo dalle qualità impressionanti. Salomon si muove con sicurezza e detta i tempi in difesa come pochi altri della sua età (è un ’91), l’intelligenza tattica nelle palle inattive ricorda quella del Samuel dei tempi d’oro. E 1,94 cm se usati bene possono fare la differenza.

    Napoli. Armero, Calaiò, Rolando, sono nomi pesanti in un mercato, quello napoletano, che ha mirato alla sostanza e che ha cercato di irrobustire quei reparti più deboli nell’assetto voluto da Mazzarri e maggiormente falcidiati da assenze e infortuni. In questa chiave, Josip Radosevic rappresenta non soltanto un rinforzo di rilievo nella mediana ma una sorta di assicurazione per il futuro. Oltre ad avere solo 18 anni e un destro potentissimo Radosevic, cresciuto nelle giovanili dell’Hajduk di Spalato e passato in prima squadra nel novembre del 2011 giungendo a timbrare persino una presenza in nazionale, ha dimostrato grande carattere in mezzo al campo. In patria è stato paragonato a Gattuso per le sue eccezionali doti di copertura e per la sua prerogativa principale che rimane l’interdizione.

    Palermo. Zamparini ha allontanato Lo Monaco a mercato ultimato non facendo tra l’altro alcun mistero sull’insoddisfazione delle operazioni concluse a gennaio che comunque oltre ad Aronica, Dossena, Sorrentino, Nélson, Fabbrini hanno portato a Palermo una serie di giovani di sicuro interesse. Primo della lista l’argentino Mauro Abel Fórmica, ex Blackburn e Newell’s Old Boys, 24 anni, trequartista con licenza di segnare, sa muoversi perfettamente tra le linee, ha spiccate qualità da regista (visione di gioco in primis) e un fiuto per il goal da prima punta. Non è un caso che il tecnico del Blackburn Steve Kean spesso lo schierasse in posizione avanzata. Non più giovanissimo con i suoi 26 anni Mauricio Ezequiel Sperduti proviene dal Newell’s Old Boys e l’esperienza maturata nel campionato argentino può garantire un solido punto di riferimento là davanti proprio nel reparto in cui la squadra di Zamparini sembra non averne più molti. El gordo (il grasso), come è stato soprannominato per la sua fisicità, è l’ideale per un modulo a 3 punte, vista la sua predilezione per la fascia destra e per il dialogo con una punta centrale. Si aggiunge anche un terzo argentino, anche in questo caso ventiseienne, Alejandro Damián Faurlín proveniente dal Quuen’s Park Rangers. Non ha convinto la sua prima gara in Serie A, ma non tutto il demerito è suo, i pochi giorni alla corte di Zamparini sono stati effettivamente pochi se si considera anche un innesto in una situazione già problematica con un allenatore in odore di esonero (come poi è avvenuto). Faurlín è un centrocampista classico, uno di quelli che fa il suo dovere senza spiccare, utile nelle due fasi con propensione al calcio piazzato dove sprigiona un sinistro di tutto rispetto.

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