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  • L'eredità di Messi, l'idolo Ronaldo e la sfida con Suso: Milan, ecco Deulofeu

    L'eredità di Messi, l'idolo Ronaldo e la sfida con Suso: Milan, ecco Deulofeu

    • Andrea Distaso
    Le stimmate del predestinato, forse anche per quel cognome tanto importante (in catalano significa letteralmente "creato da Dio"), un contratto con la Nike firmato a soli 12 anni e quel paragone azzardato col primo Messi che ha finito più che danneggiarlo che a servire come sprone per una carriera di alto livello. Gerard Deulofeu è un nuovo giocatore del Milan, dove ritrova Carlos Bacca (suo compagno al Siviglia nella stagione 2014/2015) e soprattutto il connazionale Suso, con cui ha condiviso la fortunata esperienza nell'Under 19 della Spagna, coronata dal titolo Europeo di categoria (il secondo per il nuovo calciatore rossonero, che aveva trionfato anche nell'edizione dell'anno precedente). 

    IL TALENTO NON BASTA - Un'operazione conclusa con un prestito per soli 5 mesi dall'Everton, con la possibilità di risedersi attorno a un tavolo a giugno e valutare se proseguire oppure se dirsi addio. E' proprio con i Toffees che il giocatore catalano ha fatto vedere le cose migliori di una carriera all'insegna del "potrei ma non voglio": 25 presenze, 3 gol e 4 assist durante la 13/14, 26 partite, 2 reti e 9 assist in quella seguente. L'allenatore che ha valorizzato al meglio il suo talento è lo spagnolo Roberto Martinez ma, tolto lui, Deulofeu ha incontrato difficoltà praticamente con tutti i tecnici che lo hanno guidato a livello di prima squadra. Da Luis Enrique, che già nella formazione B del Barcellona ne sottolineò la scarsa propensione al sacrificio, a Unai Emery, che entrò in polemica col giocatore, deluso per le continue esclusioni dalla formaizone titolare ma non considerato sufficientemente pronto a livello caratteriale: "Ha qualità incredibili ma anche tante carenze; non ha ancora la maturità necessaria , lo spirito di sacrificio", il pensiero del tecnico basco.

     
    DA RONALDINHO A CR7 - E' stato poi il turno di Koeman all'Everton, un altro allenatore che della disciplina, tattica e fuori dal campo, ha sempre fatto un must. I detrattori di Deulofeu lo accusano principalmente di avere quella presunzione e quella supponenza di chi, nonostante abbia ancora tutto da dimostrare, si senta già arrivato. A nemmeno 23 anni... I tifosi del Milan sperano invece di trovare un giocatore vogliono di guadagnarsi la fiducia per farsi riscattare al termine di questa stagione e di confermare quelle qualità che gli hanno comunque permesso di fare tutto la trafila nel settore giovanile del Barcellona per approdare in prima squadra. Ronaldinho l'idolo di allora, Cristiano Ronaldo quello di oggi ("Voglio essere come Cristiano Ronaldo, ha molte qualità. E’un grande nel gioco aereo e ha un tiro incredibile con entrambi i piedi") e di cui ricorda per certi versi la propensione a cercare l'uno contro uno per andare al cross o calciare in porta. Dà il meglio di sè partendo da destra, ovvero nella stessa mattonella di Suso (tutt'altro che entusiasta del suo arrivo), ma Montella potrebbe pensare anche di impiegarlo sul lato opposto, approfittando del momento di appannamento di Niang e proponendosi come alternativa di Bonaventura. Indosserà probabilmente la maglia numero 7 lasciata sguarnita da Luiz Adriano, quella che ne ha accompagnato i momenti più significativi, soprattutto con la maglia della Spagna, di cui è recordman a livello di presenze e gol in Under 21, rispettivamente 32 e 16.

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