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  • L'esempio di Morosini e l'indecente sopruso di Marassi contro il Genoa

    L'esempio di Morosini e l'indecente sopruso di Marassi contro il Genoa

    Ci eravamo illusi. Ci eravamo maledettamente illusi che un altro calcio fosse possibile, nel nome di Piermario Morosini.

    Invece, sono passati soltanto tre giorni da quelle immagini di straordinaria commozione, da quei funerali di popolo di un ragazzo entrato nel cuore di tutti e oggi pomeriggio, a Genova, ci è toccato assistere all'umiliazione del calcio.

    Teatro dell'indecente episodio è stato Marassi, un posto senza pace, uno stadio di minima, cioè inesistente sicurezza, ricordando Italia-Serbia, le nefandezze di Ivan il Terribile e tutto quanto accadde in quella ributtante sera dell'ottobre 2010.

    L'intimidazione di un gruppo di ultrà rossoblù ai propri giocatori, invitati a

    togliersi la maglia sul punteggio di 4-0 per il Siena, è un autentico atto di violenza contro il Genoa, il più antico club italiano; contro il calcio, contro la cultura dello sport che un ragazzo come Piermario Morosini ha onorato sino in fondo.

    Non esiste nessun risultato negativo, nessuna sconfitta della propria squadra, nessuna prestazione deludente che possa giustificare le minacce, il sequestro di uno stadio intero, la sospensione per 44 minuti della partita, poi portata a conclusione per mere ragioni di ordine pubblico. 

    E' proprio vero: toccato il fondo, c'è sempre qualcuno che comincia a scavare. Ma ciò che è successo a Marassi è stato rivoltante.

    La passione per i propri colori è un conto e Dio solo sa quanto i veri sostenitori del Genoa siano attaccati alla loro squadra e alla loro maglia; la degenerazione tifoidea cui abbiamo assistito oggi è insopportabile, intollerabile, inaccettabile.

    Ci sarà tempo e modo per ricostruire i retroscena di un pomeriggio tristissimo, per capire perchè i giocatori del Genoa si siano sfilati la maglia sotto gli occhi di Preziosi, in campo in mezzo a loro. Un gesto equivalente alla resa.

    Soltanto Sculli, Frey e Mesto si sono opposti, ma il solo Sculli ha avuto il coraggio di sfidare i violenti  per dire loro che lui, la maglia del Genoa l'ha sempre indossata con dignità.  Uno solo.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

    P.S: in questo momento, a calciomercato.com stiamo seguendo le immagini della partita fra il Wolverhampton e il Manchester City che sta conducendo per 2-0, sancendo la retrocessione aritmetica dei Wolwes. I cui tifosi applaudono i propri giocatori e nion smettono di sostenerli camntando a squarciagola. La Premier League è davvero su un altro pianeta rispetto alla vergogna di Marassi, serie A, Italia.

     

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