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  • L'ex Di Gennaro: 'Fiorentina, Toni ti avrebbe fatto comodo'

    L'ex Di Gennaro: 'Fiorentina, Toni ti avrebbe fatto comodo'

    • L.C.
    L’imperativo è quello di mantenere il quarto posto. Vincenzo Montella non vuole scherzi e cali di tensione da parte della sua squadra. La finale di Coppa Italia è ancora troppo lontana per fare calcoli e previsioni. Il campionato resterà l’obiettivo centrale del gruppo e la truppa gigliata proverà ad ottenere punti importanti già dalla trasferta di Verona di domenica prossima. La squadra di Mandorlini, reduce dalla vittoria nel derby contro il Chievo, rappresenta un buon test per valutare la concentrazione dei viola. Per parlare di questa partita, attesa anche dalle due tifoserie per festeggiare uno storico gemellaggio, il settimanale  Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Antonio Di Gennaro, stimato opinionista di Sky Sport, ma soprattutto grande doppio ex delle due squadre. Quattro stagioni a Firenze (più un’esperienza in panchina come vice di Fatih Terim) e ben sette campionati disputati con la maglia del Verona lo rendono un protagonista assolutamente competente per parlare delle due squadre.
    Di Gennaro, iniziamo per una volta dagli avversari della Fiorentina. Il Verona, dopo un girone d’andata eccellente, ha accusato una flessione. Come mai?
    «Partiamo con il dire che la cessione di Jorginho è stata una delle cause principali. Era un veronese acquisito ed aveva vissuto tutta la cavalcata dalla Lega Pro, era parte integrante del progetto e soprattutto è un grande giocatore che la squadra ha perso. La classifica di gennaio ha consentito al club di fare questa operazione di mercato, a parer mio giusta, ed il giocatore è andato in una squadra che ha prospettive diverse da quelle del Verona. Poi c’è da dire che una flessione è normale e poteva essere preventivabile. La squadra si è un po’ rilassata, ma nelle ultime partite contro Genoa e Chievo ha fatto vedere di poter essere ancora viva. E’ stato fatto capire ai calciatori che non potevano giocare con sufficienza le ultime partite della stagione».
    Il protagonista della partita di domenica sarà sicuramente Luca Toni. Si aspettava che potesse addirittura competere per vincere la classifica dei marcatori?
    «E’ stato una sorpresa per tutti, ma già lo scorso anno si vide a Firenze come si era rimesso in discussione. Molti dovrebbero imparare dal suo comportamento, sarebbe servito tanto quest’anno alla Fiorentina. Si è calato benissimo nella mentalità veronese, è diventato leader della piazza e della squadra ed i tifosi del Verona apprezzano tanto un giocatore come lui. Sta bene fisicamente, fare 16 gol senza rigori non è cosa da tutti ed a questo punto sono convinto che Prandelli un pensierino ce lo stia facendo per il Mondiale».
    A proposito di Prandelli e del Mondiale, Giuseppe Rossi sarà convocato per lo stage del 14 e 15 aprile. Che cosa significa secondo lei?
    «Speriamo tutti che Pepito possa andare ai Mondiali, come speravamo che potesse fare bene quando la Fiorentina lo ha comprato infortunato. Rossi è un patrimonio del calcio italiano, non solo di Firenze. E’ un segnale importante che Prandelli dà a lui ed al gruppo, in un settore della rosa dove ci sono poche certezze e diversi giocatori che stanno emergendo come Immobile, Cerci e Destro. Rossi è un giocatore fondamentale, questa convocazione per lo stage vuol dire che Prandelli lo sta aspettando».
    Non lo aspetta solo Prandelli, lo aspettano anche i tifosi della Fiorentina per la finale di Coppa Italia…
    «Certo, è normale che ai tifosi della Fiorentina interessi l’appuntamento del 3 maggio, piuttosto che la partecipazione di Rossi al Mondiale. E’ un impegno decisivo per una società che è stata molto sfortunata quest’anno per i tanti infortuni. La finale è molto importante, anche per programmare la stagione prossima con Gomez e Rossi. I mesi che abbiamo davanti saranno fondamentali in questo senso: i due giocatori punteranno al Mondiale, ma la Fiorentina se li ritroverà carichi all’inizio della prossima stagione».
    Gli infortuni di Rossi e Gomez sono il rimpianto maggiore. Con loro sempre in campo la Fiorentina dove sarebbe adesso?
    «Rossi per almeno cinque mesi è stato fondamentale, più che altro ha pesato l’assenza di Gomez nella prima parte della stagione. La Fiorentina poteva lottare per un posto in Champions, ma questa secondo me è stata una stagione comunque importante, nella quale si è compattato il gruppo. La Fiorentina può programmare con serenità, è pronta per salire un altro scalino, sperando che la prossima stagione gli infortuni le diano tregua. Per crescere ulteriormente c’è bisogno degli introiti che derivano dalla Champions League, ormai i diritti televisivi non bastano più. Sappiamo tutti che i Della Valle non sono imprenditori a cui piace vivacchiare, quindi è lecito aspettarsi una prossima grande stagione».
    Per puntare alla Champions League occorre riscattare un giocatore come Cuadrado? E lei in futuro in che posizione di campo lo vede?
    «Credo che Cuadrado sia un giocatore importante, la Fiorentina farà di tutto per averlo in maniera definitiva. A livello tattico dico che è un elemento prettamente offensivo, nella fase difensiva qualche volta va in sofferenza. Non dico che non possa giocare esterno basso in assoluto, ma bisognerebbe lavorarci con continuità. Dal centrocampo in su invece è devastante, è uno dei pochi in Italia che riesce a creare superiorità numerica e nel calcio moderno questo è un aspetto fondamentale».
    Chiudiamo con una domanda su un altro giocatore in bilico. La Fiorentina deve fare uno sforzo per rinnovare il contratto a Pizarro?
    «Pizarro sta ancora bene fisicamente, devono prendere una decisione di comune accordo e lui deve rimettersi in discussione. Deve esserci la volontà da tutte e due le parti per proseguire il rapporto. Pizarro questo lo sa, è un giocatore intelligente. E’ chiaro, però, che la Fiorentina prima o poi dovrà trovare un suo sostituto, ma questa mi sembra una cosa piuttosto ovvia».

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