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  • L'ex Lazio: 'Impossibile tenere Higuain, in Italia anche il macellaio è allenatore'

    L'ex Lazio: 'Impossibile tenere Higuain, in Italia anche il macellaio è allenatore'

    L'ex Lazio Hoedt torna di nuovo a parlare del suo passato a Roma, ai microfoni di Voetbal International: “Il campionato italiano è il migliore in assoluto per crescere come difensore. Spesso un approccio troppo difensivo è considerato esteticamente brutto, ma per loro è una specie di arte. È per questo che poi in Italia nascono difensori come Nesta, Maldini o Baresi. Sarebbe stato troppo presto andare in Premier League con solo 12 partite di Eredivisie sulle spalle, avevo bisogno di questo step intermedio”. In casa Lazio ha lavorato benissimo, con grandi campioni: “Ho imparato tanto da Biglia o Klose durante l'allenamento. Miro mi ha insegnato a liberarmi dagli avversari. Molti difensori ti trattengono in modo un po' subdolo e lui usava l'astuzia per divincolarsi, anche con le maniere forti, ma senza che l'arbitro lo vedesse. Ora questo non è più possibile, a causa del VAR, ma quelli erano i trucchi di un campione”.

    TIFO ITALIANO CALDO E HIGUAIN - Ne ha fatto spese l'Inter, ma anche Hoedt ha un ricordo di Higuain: “L'avversario più difficile da affrontare? Gonzalo Higuaín. Il primo anno contro il Napoli abbiamo perso 5-0 e lui, il mio avversario diretto, ha segnato una tripletta. Non è stato facile all'inizio. In Italia sono tutti allenatori, anche il macellaio o il fornaio. Se fai bene e vinci, ottieni tutto gratis, ma se perdi non puoi uscire di casa. Quando abbiamo perso il derby 4-1 la società ci ha mandato in ritiro per due settimane a trecento chilometri da Roma. Nella capitale vivono per il calcio, si meritano rispetto. E poi i tifosi della Lazio sono fantastici”. 

    RIMPIANTI DI HOEDT - Non mancano i rimpianti: “Forse ho sbagliato a non rinnovare il contratto. C'era grande professionalità (alla Lazio ndr) e non ero certo stufo di questo. Però volevo giocare di più in campionato e il Southampton mi aveva fatto un'offerta irrinunciabile”. Frecciatina alla Premier: “In Premier League il tasso tecnico non è così alto, a dir la verità. La cosa che lo rende un bel campionato è la grande intensità di gioco e la costruzione mediatica che gli orbita attorno. Gli stadi sono sempre pieni, è vero, ma il tifo in Italia è molto più caldo”.

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