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  • L'idolo Neymar, i 420.000 followers e l'ispirazione di Nouri: l'Ajax mette le mani sul gioiello Bounida

    L'idolo Neymar, i 420.000 followers e l'ispirazione di Nouri: l'Ajax mette le mani sul gioiello Bounida

    • Andrea Distaso
    A soli 11 anni era già una stella del web, coi video dei suoi gol e delle sue giocate fuori dal comune per un bambino di quell'età che collezionavano migliaia di clic e tantissimi like. Cinque anni più tardi per Rayane Bounida il calcio è diventato un affare davvero serio e, dopo aver lasciato a bocca aperta i dirigenti dell'Anderlecht (club che lo ha pescato all'età di 7 anni) e gli osservatori di mezza Europa, è pronto a spiccare il volo e a consacrarsi in una delle migliori scuole di calcio del Vecchio Continente, l'Ajax. Il club olandese infatti ha annunciato nei giorni scorsi l'ingaggio ufficiale, a partire da luglio, del talento classe 2006 di origini marocchine, considerato dagli addetti ai lavori come uno dei migliori prospetti della sua generazione.

    Ha partecipato ad un video promozionale con Eden Hazard per conto di Nike, vanta sulla propria pagina Instagram un seguito di circa 420.000 followers (più dello stesso Anderlecht), ma dietro questo enorme successo sui social c'è soprattutto un trequartista in possesso di una qualità tecnica, di una capacità di controllare il pallone in velocità e di leggere lo sviluppo del gioco da predestinato. Per movenze e modo di intendere il calcio, si ispira ai fuoriclasse che hanno scritto negli ultimi anni le pagine più importanti, ma il suo principale modello di riferimento è la stella della nazionale brasiliana Neymar. Un vero e proprio idolo che avrebbe potuto spingerlo tra le braccia del Paris Saint-Germain, uno dei top team insieme al Manchester City che hanno tentato, invano, di ottenere la sua preferenza in un momento di passaggio fondamentale per la crescita e per la sua carriera.
     


    IL LEGAME CON NOURI - Ma il giovane Bounida ha spiegato come ad indirizzarlo verso l'Ajax sia stato un motivo molto particolare e ben preciso, ossia la grande ammirazione per Abdelhak Nouri e per l'amicizia che lo lega alla famiglia (lo dimostra anche il post con tanto di dedica e il numero 34, quello del ragazzo di cui condivide pure le origini etniche) dello sfortunatissimo enfant prodige del settore giovanile dei Lancieri, vittima di un arresto cardiaco in campo nel 2017 che prima lo ha ridotto in coma e poi costretto ad un difficoltoso percorso riabilitativo complicato dalle gravi conseguenze a livello cerebrali subite. Un  gesto nobile, sentito e di gran cuore, che rivela che dietro un infinito talento si cela pure la maturità necessaria per ispirare un percorso di crescita a piccoli passi, senza la premura di dover accelerare a tutti i costi. 

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