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L'incapacità dell'Inter di essere banale

L'incapacità dell'Inter di essere banale

In fin dei conti è tutto racchiuso nell'inno: "Pazza Inter". Eh sì, lo si può certamente dire, una volta di più osservando ciò che stiamo vivendo in questi giorni, dopo avere visto il cammino nerazzurro negli ultimi mesi.

Pensate a quante contraddizioni, alcune positive altre molto meno, ci ha mostrato questa pazza Inter. La descrivevano in crisi economica, ha dovuto precipitarsi all'Uefa per discutere del proprio bilancio, e poi in estate ha condotto una campagna acquisti principesca, dai trenta milioni per Kondogbia in avanti. Immaginavano avrebbe sofferto tutte le novità d'organico, una squadra completamente rivoluzionata, l'ambiente scettico dopo i guai della scorsa stagione, e poi - un 1-0 dopo l'altro - è volata in testa alla classifica, lasciando distante quel Milan che credeva di essere pronto per competere con la Juve per lo scudetto.

Meravigliose follie, non c'è che dire. Ma arriviamo a domenica sera, a un Natale da festeggiare certamente al comando e sola, a una fuga da alimentare contro una Lazio squassata dalle polemiche e dai guai. E cosa succede? Che l'Inter cade, che Melo picchia, che poi nello spogliatoio succede il caos, che quanto accaduto viene raccontato all'esterno. Tipico della pazza Inter, già, rovinarsi le feste.

Perché se ci pensate non è successo niente, o almeno niente di così grave. Quante volte la prima in classifica perde in casa con una squadra in difficoltà? E quante volte tra allenatore e calciatori scoppia una bella lite, magari perfino salutare (tanti sono gli esempi addirittura di grandi risse trasformate in grandi amicizie e grandi vittorie)? Solo che nella pazza Inter la notizia non resta chiusa nello spogliatoio, buona per essere raccontata nell'autobiografia di Jovetic o di Icardi quando lasceranno il calcio, tra una decina d'anni: qui tutto finisce in piazza.

Non basta. Ti aspetti che tutto riparta nella normalità, che si cerchi di nascondersi, che si lavori per passare inosservati affinché tutto venga dimenticato, ed ecco che il presidente - certamente smanioso di sognare, assieme ai suoi tifosi - se ne esce con questa bella frase, non sfuggita per caso dopo un brindisi natalizio ma evidentemente meditata: "Messi all'Inter? Perché no...". Già, Messi, l'uomo che guadagna nemmeno lui sa quanto e che tutto il mondo vorrebbe. Apriti cielo.

Questa è l'Inter: incapace di essere banale, incapace di essere normale. Forse è proprio per questo che i tifosi le vogliono così bene: "Pazza Inter, amala". E pazienza se tutte queste follie rendono tremendamente più complicato vincere.

Stefano Agresti
@steagresti

 

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