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  • L’incredibile storia del bambino che insegna a tutti come allenarsi in casa con scarpe, sedie e scope: è già mania

    L’incredibile storia del bambino che insegna a tutti come allenarsi in casa con scarpe, sedie e scope: è già mania

    • Pasquale Guarro
    A casa, non si esce. Dura da accettare e difficile da comprendere, specie per i bambini, che invece vorrebbero bruciare quel fiume di energia che li pervade. Niente amici, scuola calcio, cinema. Annullate tutte le attività ricreative che prevedono aggregazione. Una batosta, un boccone difficile da ingoiare. Eppure un modo per continuare a farli sentire parte di una comunità deve esserci. Sarà possibile trovare un espediente per farli divertire in questo delicato momento d’emergenza, o no? Questo è quello che ha pensato Luigi Bottone, siciliano trapiantato in provincia di Monza e Brianza da cinque anni. Maestro di sostegno e allenatore (per i classe 2010) della Sovicese, società di prima categoria. La sua iniziativa è lodevole, semplice ma concreta. La dimostrazione che, se utilizzati nella giusta maniera, i social e la rete possono essere una fantastica arma a nostro vantaggio. Luigi Bottone ha creato una piccola community, un gruppo di ragazzi che autonomamente da casa hanno iniziato a lanciarsi sfide di abilità con esercizi tra le mura domestiche. Lo abbiamo contattato per farci spiegare bene la sua idea. 

    Buonasera Luigi, ci spiega come nasce la sue idea? 
    “I primi due giorni di isolamento a casa sono trascorsi agevolmente, ma dai terzo ho iniziato a percepire insofferenza in mio figlio. È un bambino, ha dieci anni, è abituato a correre e giocare, è difficile tenerlo fermo. Si rattrista”.

    Quindi cosa si è inventato?
    “Facendo l’allenatore l’ho indotto a provare alcuni esercizi col pallone creandogli in casa alcuni ostacoli da evitare”.

    In cosa consisteva l’esercizio? 
    “Doveva fare un slalom, palla al piede, tra le scarpe messe nel corridoio. Poi un tunnel alla sedia e saltare con un balzetto l’overboard”. 

    Quindi tutto parte da qui...
    “Esatto, a quel punto ho pensato di condividere l’esercizio nel gruppo whatsapp con gli altri bambini della scuola calcio per vedere come i suoi compagni avrebbero accolto la cosa”. 

    E...
    “E tutti hanno iniziato a riprodurre lo stesso esercizio. Ovviamente ognuno utilizzando quello che aveva in casa. Così hanno anche dato sfogo alla propria fantasia, usavano bottiglie d’acqua, scope, zaini. Si divertivano, si vedeva, e alla fine lo scopo era proprio quello”. 

    Così la cosa ha preso piede.
    “Si, abbiamo iniziato a pubblicare le challenge sulla pagina Facebook e pian piano sono arrivate anche altre società con le prove dei loro bambini”. 

    Adesso quanti siete? 
    “Adesso siamo una ventina di società, se ne stanno aggiungendo altre, non solo dall’Italia. Abbiamo società tedesche, svizzere e ne sono in arrivo altre due da Malta”. 

    State diventando famosi.
    “Non è quello lo scopo, ci interessa solo far divertire i bambini in questo momento molto particolare per il paese e anche per loro. We queste piccole sfide possono aiutarli a trascorrere qualche minuto in allegria e anche a fargli fare un po’ di sport, tanto di guadagnato. Questa è la nostra unica missione e poi vorremmo anche raccogliere dei fondi in favore di qualche struttura ospedaliera perché sono tempi di grande necessità”. 

    Da chi ha ricevuto la gratificazione più importante? 
    “Dai miei ragazzi, mi scrivono per ringraziami dicendomi che non mi dimentico di loro. Come potrei. E poi mi chiedono altri esercizi, altre prove. Mi motivano nella ricerca di esercizi sempre diversi”. 

     

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