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  • L'Inter deve fare autocritica: non si può perdere così, qualificazione compromessa

    L'Inter deve fare autocritica: non si può perdere così, qualificazione compromessa

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Tanta Inter nel primo tempo, ma tantissimo Borussia Dortmund nella ripresa. E così un meritato 2-0 all’intervallo per i nerazzurri di Conte firmato da Lautaro Martinez e Vecino, si trasforma in un meritato 3-2 alla fine per i gialli di Favre grazie al gol di Brandt e alla doppietta di Hakimi. A quattro punti dal Barcellona e a 3 dal Borussia, con il quale rimane il teorico vantaggio della differenza reti negli scontri diretti, dopo il 2-0 di San Siro, la qualificazione agli ottavi è compromessa anche se ancora possibile. Ma prima di fare calcoli, pensando al futuro europeo, l’Inter deve fare soltanto una severa autocritica perché anche stavolta come a Barcellona perde una partita che stava vincendo. Con una doppia aggravante, perché a Dortmund aveva due e non un gol di vantaggio, ma soprattutto perché non si può più accusare l’arbitro per questa sconfitta. Con una considerazione che vale per tutto il calcio italiano, perché in campo internazionale il ritmo è molto più alto e più intenso rispetto al nostro campionato e quindi non basta durare soltanto un tempo, come è successo alla squadra di Conte, perfetta soltanto a metà. 

    LAU-TRIS MARTINEZ - Pronti via, infatti, e l’Inter dopo 5’ è già in vantaggio, con l’arma del vituperato eppure sempre spettacolare contropiede, concluso da Lautaro Martinez che corre sulla destra e poi, invece di passare a Lukaku al centro, cerca la soluzione personale, resistendo alla carica di Hummel e al recupero di Akanj, con il tocco finale di sinistro che vale l’1-0. E’ il terzo gol dell’argentino in quattro gare di Champions, a conferma della sua definitiva esplosione anche a livello internazionale, testimoniata dall’interesse del Barcellona. Colpito dalla partenza squadra di Conte, il Borussia prova a reagire giocando soprattutto sulla fascia destra dove lo scatenato terzino sinistro Hakimi costringe prima Biraghi e poi Skriniar ad altrettanti falli da ammonizione. Ma senza Reus, già indisponibile come Alcacer a San Siro, i gialli di Favre faticano a rendersi pericolosi, anche se nelle rare occasioni in cui si avvicinano alla porta trovano il solito grande Handanvic, bravissimo su Goetze e poi soprattutto su Sancho.

    LEZIONE DI CALCIO - Mai così compatta, non soltanto nel collaudato terzetto difensivo con i titolarissimi Godin, De Vrij e Skriniar, ma anche in mezzo al campo dove Brozovic fa il regista tra il ritrovato Vecino e il confermato Barella, l’Inter si dimostra una squadra nel vero senso della parola. Candreva e Biraghi si sdoppiano nel lavoro di copertura e impostazione, mentre davanti la coppia Lautaro-Lukaku continua a migliorare un’intesa già molto buona. E così la squadra di Conte offre una lezione di calcio, perché difende con ordine e riparte in velocità con azioni manovrate. Non è un caso, quindi, che dopo aver aperto bene il primo tempo lo chiuda ancora meglio, con un’azione spettacolare, avviata da Skriniar che apre a Brozovic, pronto a servire Lautaro la cui apertura smarca Candreva sulla destra, trampolino di lancio per l’inserimento vincente di Vecino che devia in corsa di destro.

    RIPRESA GIALLA - Mai sottovalutare il Borussia, però, perché come sabato scorso in Bundesliga quando si svegliarono nella ripresa segnando tre gol al Wolfsburg, Hummels e compagni dopo l’intervallo ribaltano gli avversari. Il primo squillo arriva su azione manovrata, conclusa al 51’ da un cross di Goetze che trova il bravissimo Hakimi al centro, pronto alla deviazione per l’1-2. E non è finita, perché appena rientra Alcacer al posto di Goetze, il Borussia pareggia, sfruttando un errore di Candreva che rimette la palla indietro verso Brozovic, anticipato da Alcacer il cui rapido tocco smarca Brandt bravo a battere Handanovic sul primo palo. Lazaro per l’ammonito Biraghi e soprattutto Sensi per Vecino sono le contromosse di Conte, per cercare di frenare l’impressionante carica dei padroni  di casa, scatenati alla caccia del terzo gol. 

    SFORTUNA POLITANO - Il terzo cambio con l’ingresso di Politano al posto di Lukaku, che dovrebbe essere un’ultima iniezione di freschezza tattica, si rivela però una mossa sfortunatissima, perché Politano si infortuna subito alla caviglia sinistra e rimane in campo zoppicando. L’Inter cerca di arrangiarsi con un 5-4-1 d’emergenza che in realtà è un 5-3-1 per le condizioni di Politano e guarda caso il Borussia ne approfitta subito con lo scatenato Hakimi che arriva in corsa sulla destra e firma il gol del sorpasso. E’ il terzo per il Borussia, il quarto per lui in Champions su cinque dei tedeschi. Proprio nel suo momento più difficile l’Inter trova le energie per riprendersi almeno un punto. Il pallone del possibile 3-3 è sui piedi di Sensi, ma la sua conclusione finisce tra le braccia del portiere. E lì finiscono le speranze, mentre incominciano i rimpianti dell’Inter, perché non si può perdere così una partita e forse la qualificazione agli ottavi.

    IL TABELLINO 

    Borussia Dortmund-Inter: 3-2

    Assist: 5’, 40’, Candreva; 6’ Gotze, 19’ Paco Alcacer, 77’ Sancho.

    Marcatori: 5’ Lautaro (I), 40’ Vecino (I), 6’ Hakimi, 19’ Brandt, 77’s.t. Hakimi (B),

    Borussia Dortmund: Burki; Hakimi, Akanji, Hummels, Schulz; Witsel, Weigl; Sancho (dal 37’ s.t. Piszczek); Brandt, Hazard; Gotze (dal 19’ s.t. Paco Alcacer).

    Inter: Handanovic; Godin, de Vrij, Skriniar; Candreva, Vecino (dal 23’ s.t. Sensi), Brozovic, Barella, Biraghi (dal 21’ s.t. Lazaro); Lukaku (dal 28’ s.t. Politano), Martinez.

    Ammoniti: Biraghi (I) Skriniar (I), Candreva (I), Hazard (B)

    Espulsi:

    Arbitro: Makkelie

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