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  • L'Inter è Lukaku-centrica: 'un Dzeko' era indispensabile già 16 mesi fa. Il piano per gennaio
L'Inter è Lukaku-centrica: 'un Dzeko' era indispensabile già 16 mesi fa. Il piano per gennaio

L'Inter è Lukaku-centrica: 'un Dzeko' era indispensabile già 16 mesi fa. Il piano per gennaio

  • Emanuele Tramacere
L'Inter è Lukaku-centrica e ormai chiunque la affronti lo sa e si adegua nonostante il rendimento dell'attaccante belga sia in netta crescita e la sua condizione atletica sia già incredibilmente ottima nonostante la stazza e la fisicità. La gara con la Lazio prima, il derby poi e la sfida di ieri di Champions League hanno mostrato al mondo tutti i limiti del 3-5-2 di Antonio Conte che è ben strutturato, ha movimenti e idee tattiche ben precise, ma non ha una vera e propria alternativa a quella giocata, la palla a Lukaku, nei momenti di difficoltà.

L'ACCUSA - Che l'Inter si affidi fin troppo a Lukaku è stato reso palese anche dalle parole di Jonas Hoffmann nell'immediato post-partita ieri sera: "Il 99% delle volte le varianti di gioco dell'Inter puntano a dare la palla addosso a Lukaku che la mette a terra e permette alla squadra di alzarsi. Per noi è stato complicato piazzare sempre due uomini su di lui, uno davanti e uno dietro, ma credo che alla fine il lavoro che abbiamo fatto è stato ottimo".

LA MOSSA DEL RADDOPPIO - Simone Inzaghi ha scelto di abbassare Lucas Leiva in raddoppio insieme ad Acerbi su Lukaku in Lazio-Inter. Stefano Pioli ha affidato quel compito a Romagnoli in tandem con Kessie in Inter-Milan. Infine nella serata di ieri il Borussia Monchengladbach ha utilizzato Neuhaus insieme ad Elvedi in marcatura sull'attaccante belga. Una mossa semplice, che ovviamente dovrebbe creare spazi in mezzo al campo che l'Inter non riesce spesso a sfruttare.

SERVIVA UN DZEKO - L'alternativa per Conte non c'è, o meglio non c'è quella che lui da oltre 16 mesi sta chiedendo alla società. Lukaku è innegabilmente fondamentale e già arrivare ad acquistarlo, ha ribadito spesso sia l'Inter che l'allenatore salentino, non è stato semplice. Nei progetti iniziali, tuttavia, quello del belga non era l'unico nome chiesto da Conte al duo Marotta-Ausilio. L'Idea era di inserire sia Lukaku che Dzeko in rosa, ma i piani si sono arenati con lo stop della trattativa con la Roma. Dzeko e Lukaku, tatticamente e fisicamente, si somigliano molto, ma differiscono per il piede forte. Con Dzeko, o meglio con "un attaccante alla Dzeko", Conte voleva e avrebbe potuto duplicare gli schemi che oggi si poggiano su Lukaku anche con le uscite palla al piede che si sviluppano nel lato sinistro del campo e che oggi si affidano soltanto alla freschezza atletica di Lautaro che non può durare per tutti i 90 minuti.

IL PIANO - Una richiesta che si ripresenterà inevitabilmente anche in vista del prossimo mercato di gennaio. Pinamonti può essere usato in situazioni estreme, ma anche lui è stato fino all'ultimo sul punto di lasciare il club a fine mercato. Sarebbe arrivato Gervinho, non la punta ideale per Conte che a gennaio chiederà a tutti gli effetti un vice-Lukaku. La pista Dzeko difficilmente si riaprirà, mentre potrebbe tornare di moda quella che porta a Olivier Giroud, ancora una volta, come un anno fa, a soli 6 mesi dalla scadenza del suo contratto. Che sia lui il nome giusto? 
 

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