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  • L'Inter ha bisogno del vero Jovetic, ma...

    L'Inter ha bisogno del vero Jovetic, ma...

    • Alessandro Cosattini
    Ottanta minuti di campo da Inter-Carpi in poi, quindi dal 24 gennaio. Contro il Torino Stevan Jovetic è tornato tra i convocati (a fondo pagina il gol segnato da Jovetic in allenamento il 2 aprile) ma ha dovuto assistere dalla panchina alla rimonta dei granata e alla conseguente sconfitta dei suoi compagni. Il montenegrino è sempre dentro al mondo Inter ma un po’ troppo dietro le quinte. Come nelle più classiche puntate del "Chi l’ha visto”.

    AI MARGINI - Arrivato in estate dal Manchester City come colui che sapeva cambiare gli schemi offensivi dell’Inter di Mancini, lo Jo-Jo dalla classe sopraffina che aveva incantato alla Fiorentina si è via via perso, un po’ perché infortunato, un po’ in quanto confinato in panchina, un po’ per i dissapori di fine dicembre col tecnico Mancini dopo la gara contro la Lazio. Fatto sta che nel reparto avanzato che ha accolto anche Eder a gennaio, lui è quello che più di tutti è rimasto ai margini.

    CONTINUITA’ - Jovetic, nato come seconda punta, ha sempre visto la porta con discreta continuità, anche se certamente è uno di quei giocatori che la continuità la trovano quando giocano. Per offrire grandi prestazioni e guizzi il montenegrino ha bisogno di fiducia. Cosa che nell’Inter non ha quasi mai avuto, se non all’inizio del campionato, in quel suo grande inizio. Ad oggi i suoi gol totali sono 4 in Serie A e 1 in Coppa Italia. Le vittime, Atalanta, Carpi (doppietta) e Udinese in campionato e l’ultimo contro il Napoli al San Paolo. Da quel giorno, per motivi distinti, l’ex viola non ha trovato più la via della rete toccando il punto più basso della sua storia interista nell’entrare all’87’ di Inter-Sampdoria 3-1.

    OPERAZIONE RISCATTO - È per tutte queste ragioni che nelle ultime sette giornate Jovetic vuole riguadagnarsi l’Inter. Perché il suo contratto ha una formula precisa per l’obbligo di riscatto: 2,5 milioni al Manchester City per il prestito e obbligo di riscatto a 14,5 milioni alla prima presenza nella stagione 2016-17 o "nel caso in cui - recita il bilancio 2014-15 - la prima squadra sia nelle prime 17 posizioni entro dicembre 2016”. Le restanti sette giornate di Serie A saranno lo spartiacque tra il riscatto e l’addio all’Inter. 
     

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