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  • L'Inter ora è troppo bella! Ha trovato la migliore condizione e dilaga mentre le altre stentano

    L'Inter ora è troppo bella! Ha trovato la migliore condizione e dilaga mentre le altre stentano

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Troppo facile e troppo bello. L’Inter stravince 6-0 a Verona, infilando il terzo successivo in campionato come non le capitava tra la sospensione e la ripresa del torneo a cavallo del Mondiale. Ma soprattutto, al di là della prova di forza tecnica, fisica e caratteriale, la squadra di Inzaghi può festeggiare il ritrovato quarto posto e stavolta da sola, perché il Milan e la Roma che le facevano compagnia non vanno oltre un identico 1-1 contro le neopromosse Cremonese e Monza. E così adesso sono due i punti di vantaggio sulle rivali giallorossonere, con un ulteriore bonus da non trascurare in caso di arrivo a pari punti, perché Lautaro e compagni garantiscono all’Inter ben 11 gol in più nella differenza reti. Numeri a parte, che comunque contano, i nerazzurri lanciano un altro avviso ai loro avversari, in campionato, in coppa Italia e soprattutto in Champions League, perché nel momento più importante della stagione, al di là degli evidenti limiti del Verona, dimostrano di avere trovato la migliore condizione. Non a caso è la prima volta che l’Inter vince con sei gol di scarto e soprattutto senza Lukaku, rimasto sino alla fine in panchina ad applaudire le doppiette di Lautaro e Dzeko, dopo l’autorete iniziale di Gaich e il gol del 2-0 di Calhanoglu.

    SETTE MINUTI - Il Verona riesce a ipnotizzare l’Inter soltanto nella prima mezz’ora perché poi crolla di schianto, vittima dei propri limiti testimoniati dal terz’ultimo posto e anche della sfortuna che da sempre accompagna i più deboli. Lo 0-0 che sembrava resistere senza emozioni, per l’inconsistenza dei gialloblù e l’impotenza dei nerazzurri, svanisce improvvisamente quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dallo specialista Calhanoglu, un cross di Dimarco spostato a destra trova sulla traiettoria la testa di Gaich che spiazza l’incolpevole Montipò, firmando la più classica delle autoreti. Costretto per la prima volta a scoprirsi, il Verona fa un altro regalo all’Inter concedendo spazi preziosi che Calhanoglu sfrutta subito scaricando un gran destro da fuori area indirizzato nell’angolino. E non è finita perché, dopo un’altra ripartenza centrale, Lautaro smarca Dzeko che di sinistro infila il pallone del 3-0. E così la squadra di Inzaghi segna tre gol in sette minuti, un record per il suo campionato in altalena.

    TURNOVER VINCENTE - Basta un tempo per capire che mai come stavolta il turnover premia le scelte del tecnico. In attesa di sfidare la Roma, sabato all’Olimpico, riposano infatti Onana, Darmian e Bastoni in difesa, Barella in mezzo al campo e soprattutto Lukaku in attacco. Capitan Handanovic, però, è il primo a non far rimpiangere i titolari perché, come il suo collega Onana evitò lo 0-2 domenica scorsa contro la Lazio, lui nega a Verdi e poi a Gaich la possibilità di segnare, mentre De Vrij guida senza affanni il trio arretrato tra D’Ambrosio e Acerbi, spostato dal centro a sinistra. La differenza di valori emerge soprattutto in mezzo al campo, perché Brozovic dirige senza problemi tra Calhanoglu e Mkhitaryan, con Dumfries e Dimarco sulle corsie esterne pronti a rifornire la coppia Lautaro-Dzeko.

    FESTIVAL LAUTARO - Mentre Inzaghi pensa già al confronto diretto con la squadra di Mourinho, Zaffaroni si preoccupa della prossima sfida-salvezza a Lecce e così dopo l’intervallo richiama Verdi e Lazovic, rilanciando Duda e Doig. E’ la prova della resa, che offre all’Inter la possibilità di dilagare e infatti Lautaro, smarcato da Brozovic, può persino beffare Montipò con lo spettacolare pallonetto del 4-0. Ma anche stavolta, come nel primo tempo, l’Inter non si accontenta e umilia ciò che rimane del Verona con il quinto gol, il secondo di Dzeko con un bel diagonale di sinistro. E a questo punto, tra una sostituzione e l’altra, Inzaghi può rilanciare anche il ventenne esterno Mattia Zanotti, che aveva già giocato negli ultimi minuti contro il Lecce. Potrebbe bastare così, ma Lautaro lotta fino all’ultimo secondo guadagnandosi il pallone del definitivo 6-0 che nemmeno il Var e Orsato possono cancellare. Troppa grazia per troppa Inter.

    IL TABELLINO

    Verona-Inter 0-6


    Marcatori: 31'. p.t. Gaich aut., 36' p.t. Calhanoglu, 38' p.t. Dzeko, 10' s.t. L. Martinez, 16' s.t. Dzeko, 47' s.t. L. Martinez

    VERONA: (3-4-2-1): Montipò; Magnani, Hien (dal 17' s.t. Coppola), Ceccherini (dal 37' s.t. Cabal); Faraoni, Tameze, Abildgaard, Depaoli; Verdi (dal 1' s.t. Duda), Lazovic (dal 1' s.t. Doig); Gaich (dal 24' s.t. Djuric). All. Zaffaroni.

    INTER (3-5-2): Handanovic; D’Ambrosio (dal 12' s.t. Bellanova), de Vrij, Acerbi; Dumfries (dal 20' s.t. Zanotti), Mkhitaryan (dal 20' s.t. Gagliardini), Brozovic (dal 32' s.t. Asllan), Calhanoglu, Dimarco (dal 12' s.t. Darmian); Lautaro Martinez, Dzeko. All. Inzaghi.

    Arbitro: Orsato

    Ammoniti:

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