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  • L'Italia a Londra 2012: in un libro gli aneddoti e i segreti dei medagliati

    L'Italia a Londra 2012: in un libro gli aneddoti e i segreti dei medagliati

    • Matteo Palmigiano

    Nove aneddoti, quasi dei racconti, sugli ultimi Giochi Olimpici di Londra, e non solo, narrati dalle penne dei cronisti del primo Corso di Perfezionamento in Giornalismo Sportivo, tenuto dalla Scuola di giornalismo Walter Tobagi dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Questo è L’Italia alle Olimpiadi 2012”, quarto libro della collana “Quaderni di sport perlustrato” edita da Sedizioni.

    I Giochi Olimpici visti come un antidoto per dimenticare, almeno per un attimo, la crisi economica, le storie più curiose dei portabandiera scelti dalle Nazioni partecipanti, il ruolo fondamentale dei Gruppi Sportivi Militari italiani, il miracolo di Casalmaggiore, dove nascono solo campioni, Josefa Idem e Valentina Vezzali, due delle “nostre” mamme campionesse, le Paralimpiadi degli azzurri e le belle vicende di Marzia Caravelli, Aldo Montano e Daniele Molmenti. Dietro ad ognuno di questi temi, tutti trattati all’interno del libro, c’è un lavoro di ricerca approfondito e dettagliato. Il cronisti della Scuola di giornalismo, tramite i loro interventi, trasmettono ai lettori tutta la loro passione e competenza per il mondo dello sport.

    Alle Olimpiadi di Londra il 92% delle medaglie italiane sono state conquistate da atleti provenienti da Gruppi Sportivi Militari (per l’esattezza 26 su 28, vale a dire escluse solo le medaglie della pallavolo e della pallanuoto maschili). Ed ancora, la spedizione azzurra formata da 290 atleti ne ricomprendeva  ben 194 appartenenti ad uno dei 9 Gruppi Sportivi Militari. Senza dimenticare che atleti in uniforme hanno arricchito il nostro medagliere addirittura sin dalla seconda edizione delle Olimpiadi moderne, quella svoltasi a Parigi nel 1900. E’ evidente che si tratta di una peculiarità tutta italiana che la nostra redattrice Elena Bettinelli (a Calciomercato.com dal 2012) ha approfondito in ogni suo aspetto nel capitolo intitolato: “Difendere la bandiera. Scopriamo così ad esempio che gli atleti vengono scelti tramite concorso e che per il 97%, una volta conclusa la carriera sportiva restano all’interno dell’Arma che può quindi garantire loro un futuro sereno. In un panorama comunque estremamente positivo e fondamentale per la crescita dei nostri atleti in discipline economicamente povere, Elena Bettinelli trova un piccolo neo rappresentato dalla ‘compravendita’ di qualche atleta da un Gruppo Sportivo Militare all’altro per cui è da condividere quanto da lei sostenuto, vale a dire che urge un regolamento rigido per evitare che, col tempo, il movimento possa essere condizionato da aspetti tipici del calciomercato.

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