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  • L'Italia vola con Insigne e Darmian. Belotti e Immobile? Meglio Eder

    L'Italia vola con Insigne e Darmian. Belotti e Immobile? Meglio Eder

    • Giancarlo Padovan
    Non serviva un'impresa per battere questo Uruguay scalcinato che veniva da quattro sconfitte consecutive (Cile, Brasile, Perù nelle qualificazioni mondiali, l'Irlanda in amichevole) e per l'occasione era anche privo di Cavani, Suarez e Godin. Tuttavia l'Italia di Gian Piero Ventura ha fatto quanto il c.t. voleva e la vittoria è arrivata (3-0), abbondante, agevole, convincente.

    Quanto sia merito degli azzurri e quanto dei limiti avversari non è facile da stabilire. L'unica certezza è che nessuno si è risparmiato, nemmeno gli juventini (Barzagli, Bonucci e Marchisio subito in campo) a dimostrazione della loro serietà a pochi giorni dalla ferita di Cardiff.

    Piuttosto, ancora una volta, è stato sfortunato Marchisio, fermato da una noia muscolare e con un cartellino giallo a carico dopo appena 17 minuti. Il suo posto è stato preso da Montolivo che ha giocato una discreta partita in ragione del suo recente rientro nel Milan. Quando poi Chiellini è subentrato a Barzagli si è visto come giocare (e vincere) aiuti a scacciare la delusione. Chiellini si è buttato in partita come fosse un'altra finale, proponendosi ad esempio per chi quest'anno ha giocato meno di lui e non ha certo una legnata da smaltire sulle spalle.

    Questa volta Ventura ha provato il 4-2-4 contro un avversario nettamente più forte dei precedenti (Liechtenstein, San Marino), ottenendo risposte positive soprattutto dagli esterni. Bene Darmian (basso a destra) e Insigne (alto a sinistra), incoraggiante Spinazzola (soprattutto nel secondo tempo), sufficiente Candreva (può essere più incidente). 

    Serata sottotono, invece, per Belotti (sostituito all'intervallo con Eder) e Immobile (uscito all'81' per Gabbiadini): qualche occasione sprecata, un paio di contropiede (4 contro 3) non sfruttati, un po' di confusione nello stabilire chi dovesse attaccare gli spazi e chi, altrimenti, fosse deputato a venire incontro.

    Non è un caso che il gol dell'1-0 (7' del primo tempo) sia arrivato da un autogol di Gimenez che, nel tentativo di anticipare Belotti, servito da Insigne, ha messo all'incrocio nella porta di Muslera. Ancor meno casuale che le reti nel finale di partita (82' e 90') siano state propiziate e, nel primo caso, realizzata, dai subentranti. Eder ha corretto di testa un tiro di Gabbiadini, al primo scatto in partita. El Shaarawy (al posto di Insigne dal 66') ha invece costretto al fallo Gimenez (lo stesso dell'autogol), dopo aver sfiorato il gol in due circostanze. Dal dischetto capitan De Rossi, giunto a 113 presenze, ha realizzato il suo ventunesimo gol in azzurro.

    L'Uruguay, schierato da Tabarez secondo uno scolastico 4-1-4-1, non ha mai tirato in porta. L'unica volta in cui ha provato (59', punizione verso l'area di Urretaviscaya), ha bucato Donnarumma. Ma Caceres (sì, proprio l'ex juventino che quest'anno non ha quasi mai giocato in Inghilterra) prima di colpire mirabilmente di testa avrebbe spinto Montolivo, secondo l'arbitro francese Turpin. Siccome era un'amichevole nessuno ha perso tempo a protestare. Però non sarà certo la VAR (assolutamente in funzione) a cancellare i dubbi. A mio giudizio, per esempio, il gol di Caceres era regolare, mentre andava punito con il rigore uno sgambetto di Coates a Immobile nel primo tempo. In entrambi i casi la VAR ha assecondato le decisioni arbitrali che, al replay, erano palesemente sbagliate. Se funziona così, temo che si sia fatto tanto rumore per nulla.

    @gia_pad

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