Calciomercato.com

  • Milanmania: l'ossessione per Galliani ci ha fatto perdere Donnarumma

    Milanmania: l'ossessione per Galliani ci ha fatto perdere Donnarumma

    • Cristiano Ruiu
    Proprio qualche giorno fa ho scoperto qui, su calciomercato.com, che tale Jordan Pickford, portiere classe '94 del Sunderland, è passato all'Everton per circa 35 milioni di euro. Questo non lo dico perché sono diventato grande fan dei Toffees, ma per dare almeno una vaga idea di quanti milioni di euro si siano fumati Fassone e Mirabelli per accreditarsi agli occhi dei tifosi. Sì perché era ovvio ed evidente che sfidare Raiola avrebbe portato inevitabilmente a una sconfitta. Il problema è che ieri è andata molto peggio di quanto io stesso mi aspettassi. Il mancato rinnovo di Gigio è infatti una vera e propria disfatta per una società che necessitava come l'acqua nel deserto di una maxi plusvalenza.

    La trattativa è stata condotta come avrebbe fatto qualunque tifoso: con la pancia, il cuore, con frasi fatte e luoghi comuni. Una società seria deve essere fredda, calcolatrice e soprattutto con un unico obiettivo, fare il bene del Milan, non il proprio. La motivazione che ha guidato Fassone e Mirabelli è sembrata solo una: comportarsi all'opposto di quanto avrebbe fatto Galliani. L'ossessione della passata gestione ha procurato un grave danno al Milan e ha lasciato la sensazione che, ahimè, il peggio debba ancora arrivare. Sì, perché oggi dobbiamo prepararci non solo a veder regalare o nella migliore delle ipotesi svendere Donnarumma, ma magari vederlo anche vestire un'altra maglia italiana. Dovesse andare alla Juventus, tutti se la prenderebbero solo ed esclusivamente con Donnarumma, ancora una volta.

    La verità è che, come capita nel rettangolo di gioco, anche per quanto riguarda i dirigenti ci sono delle categorie, e il più bravo è giusto che vinca. Sia chiaro, Gigio ha le sue colpe e responsabilità, ma il paradosso è che malgrado si insista (tramite la stampa amica) a farlo passare come traditore e falso, lui è l'unico rimasto coerente. A 14 anni ha scelto, insieme alla sua famiglia, Mino Raiola per intraprendere una carriera che lo portasse a giocare nei migliori club al mondo e a guadagnare il più possibile. E' una scelta, condivisibile o meno, ma resta una scelta. Che peraltro non preclude il fatto di essere davvero milanista e quindi di baciare la maglia in totale buonafede.

    Altre Notizie