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  • L'ultimo diktat della Uefa: non solo l'arcobaleno a Baku, vietate a Roma maglie diverse da Ucraina e Inghilterra
L'ultimo diktat della Uefa: non solo l'arcobaleno a Baku, vietate a Roma maglie diverse da Ucraina e Inghilterra

L'ultimo diktat della Uefa: non solo l'arcobaleno a Baku, vietate a Roma maglie diverse da Ucraina e Inghilterra

La Uefa continua a imporre le proprie regole e, in maniera tutt'altro che democratica, continua a dettare legge all'interno degli stadi in cui si stanno giocando gli Europei. Dopo il caso dell'Allianz Arena di Monaco e del divieto a colorarla dei colori dell'arcobaleno, nella serata di ieri altri due casi hanno scosso i tifosi accorsi allo stadio. Prima a Baku una bandiera arcobaleno è stata sottratta al proprio possessore, e poi in serata ai tifosi accorsi all'Olimpico di Roma con magliette diverse da quelle dei paesi Ucraina e Inghilterra (impegnate in campo)

L'ARCOBALENO VIETATO A BAKU - Già nel pre-serata sugli spalti dello stadio di Baku prima che venisse battuto il calcio d'inizio della gara vinta dalla Danimarca contro la Repubblica Ceca uno steward è stato ripreso e fotografato mentre (LEGGI QUI) ritirava un vessillo, una bandiera color arcobaleno, che in realtà sarebbe stata autorizzata a mezzo stampa proprio dal comitato organizzatore.

LE MAGLIE ROVESCIATE -
Secondo quanto riportato da Il Tempo un episodio simile ha visto protagonisti gli steward che garantivano ai tifosi l'accesso allo stadio Olimpico. A chi si presentava con magliette diverse da quelle di Inghilterra e Ucraina o dei club dei rispettivi campionati, veniva chiesto e imposto di rovesciare la maglia al contrario. In sostanza i tifosi che si sono presentati con magliette dell'Italia o di Roma e Lazio hanno dovuto girare la divisa al momento del prefiltraggio iniziale, salvo poi molti di loro rigirare nuovamente la maglia una volta dentro. Una richiesta che, secondo gli steward, arrivava direttamente dalla policy Uefa.

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