Calciomercato.com

  • Cristo crocifisso con il volto dell'ultrà: se si confondono carità e prepotenza

    Cristo crocifisso con il volto dell'ultrà: se si confondono carità e prepotenza

    • Fernando Pernambuco
    Non se n’era accorto nessuno e la cosa era passata sotto silenzio, perché a ben vedere, quella crocifissione serigrafata sistemata dietro l’altare, sapeva davvero di scolastiche ripetizioni. E invece no. Il Cristo in croce nella Chiesa di Bergamo dedicata a San Giovanni XXIII contiene un messaggio veramente rivoluzionario. Rivoluzionario come fu Gesù alla sua epoca e lo stesso Papa Giovanni nel secolo appena trascorso.

    Il noto artista Andrea Mastrovito, che Bergamopost definisce prima atalantino poi bergamasco e che gli amici della curva hanno soprannominato “Giotto”, ha avuto davvero una bella, coraggiosa, innovativa idea. In posa, con lo sguardo verso il cielo, i lunghi capelli inanellati, le mani e i piedi inchiodati alla croce, ha messo nientemeno che Claudio Monteverdi, detto il “Bocia”, quello con almeno una ventina di Daspo sulle spalle e denuncie varie. Quello il cui motto era “Lo scontro è la nostra droga”, quello che in Atalanta-Sassuolo aveva mostrato alle forze dell’ ordine la testa di una porchetta. Intervistato dal Corriere della Sera, l’artista nicchia: non smentisce e non conferma. D’altra parte prima che uomini si è atalantini, come appunto chiosa Bergamopost, che è tutto un florilegio di complimenti per “l’arte capace di sferrare un calcio al perbenismo” e cita il “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, esaltando quest’opera di “straordinario impatto”. Ma se non fosse per il pluridaspato Bocia, nessuno l’avrebbe notata. D’altra parte il cortocircuito Gesù-pallone-Atalanta-Bocia deve essere sfuggito anche alla Curia bergamasca, che fino ad oggi pareva non curarsi più di troppo di quest’opera ripetitivamente canonica.

    Viene da chiedersi che c’entri la passione di Cristo con la passione del tifo, la mitezza con l’aggressività, la carità con la prepotenza. Insoamma il Bocia con Gesù. L’artista così trasgressivo non ha il coraggio di dirlo apertamente. O forse lo dà per scontato: l’Atalanta è una fede e il Bocia il suo Profeta. Anzi il suo Dio.

    Altre Notizie