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  • L'Uruguay picchia e rovina la festa, ma questa Italia andrà lontano

    L'Uruguay picchia e rovina la festa, ma questa Italia andrà lontano

    di Xavier Jacobelli

    direttore quotidiano.net

    Con un gol a freddo, segnato da Fernandez dopo 3 minuti, galeotta la distrazione collettiva della difesa, un catenaccio degno della grande scuola Celeste Anni Settanta e un Muslera super, l'Uruguay ha rovinato la festa azzurra per i 150 anni dell'Unità d'Italia, al termine di una gara tosta e combattuta, che di amichevole ha avuto soltanto l'etichetta.

    La Nazionale ha chiuso con un ko un anno comunque splendido, culminato nella qualificazione alla fase finale di Euro 2012, ottenuta con largo anticipo e un ruolino di marcia impressionante che ha esaltato la difesa meno battuta di tutti i gironi. L'Uruguay è riuscito a battere gli azzurri dopo un'attesa lunga trent'anni, interrompendone anche la serie di sette successi interni consecutivi e un'imbattibilità casalinga che resisteva da cinque anni.

    Ai punti, l'Italia avrebbe meritato almeno il pareggio, ma il verdetto del campo è stato un altro ed è buona regola accettarlo. Questa, comunque, è una sconfitta tanto immeritata quanto istruttiva, perchè rimediata contro i campioni del Sudamerica, quarti al mondiale e quarti nella classifica mondiale Fifa, splendidamente diretti da Oscar Washington Tabarez, autentico Maestro del calcio mondiale.

    Contro un avversario di valore mondiale, tatticamente organizzato alla perfezione, ricco di individualità di spicco e di esperti fabbri delle aree di rigore, nel primo tempo Prandelli è ripartito dal 4-3-1-2. L'ha tradito Montolivo. Il quale da grande non farà mai il vice Cassano ed è meglio prenderne atto, non farsi più soverchie illusioni, sperando che Antonio torni prima del previsto.

    Nuiove note di alto merito, invece, per Balotelli, più forte anche del ruvido trattamento riservatogli dai difensori avversari e sinceri elogi per Osvaldo: si è battuto con generosità e ha pure sfiorato il gol.

    Il ritorno al 4-3-3 nella ripresa, con l'ingresso di Pepe al posto del centrocampista viola, ha consentito agli azzurri di cambiare passo, anche se Balzaretti ha trovato sulla sua strada un grande Muslera.

    L'Italia ha cercato in ogni modo di pareggiare, finendo addirittura con un inedito 4-2-4; con Pazzini, Matri e Balotelli, tutti insieme nel vano tentativo di pareggiare.

    La prestazione degli azzurri è stata positiva. Balotelli ha confermato la sua crescita, tecnica e caratteriale. Non è caduto nella trappola uruguagia della provocazione ed è sicuramente un punto fermo di una Nazionale che farà tesoro di questa sconfitta. I giochi veri si faranno nel 2012. E l'Italia ci sarà. E' questo ciò che conta.

     

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