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La buonanotte di Bernardini: il coraggio di Ginevra Elkann e la solitudine dei potenti
E’ la prima volta che un membro della dinastia trova il coraggio di narrare pubblicamente una parte della storia del suo clan. Non un documentario compiacente, ma un ottimo film che è persino “outing” appena mascherato dalla finzione. L’autobiografia è evidente. La storia di tre ragazzini obbligati a crescere praticamente “senza famiglia”. Padre e madre (Alain Elkann e Margherita Agnelli) hanno divorziato. La protagonista, Ginevra, sogna e si illude che un giorno il gruppo possa riunirsi. Così dalla sua anima, tormentata dal vuoto della solitudine, esce quell’urlo, “Magari!”, rivolto inutilmente alla luna. Destino e affetti non sono in vendita, neppure per i potenti. Buonanotte e fate sogni colorati.
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