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  • La Buonanotte di Bernardini: una canzone per Scirea. E gli angeli fanno il coro

    La Buonanotte di Bernardini: una canzone per Scirea. E gli angeli fanno il coro

    • Marco Bernardini
    La buonanotte è una serataccia. Trent’anni fa. La voce e il volto di Sandro Ciotti alla domenica sportiva. “E’ morto Gaetano Scirea”. Mariella e Riccardo non sapevano nulla. Guardano e ascoltano in diretta. Il cielo gli crolla addosso. Poi, dopo l’uragano, la vita deve andare avanti. Riccardo è uomo e padre. Mariella è vedova e nonna. Gaetano non si è mai scostato di un solo passo da loro. Anche lunedì era nel teatro di Acqui dove si parlava tanto di lui. Amici, colleghi, giornalisti, gente comune, televisioni. Tutti insieme per il suo memorial che, oggi, verrà replicato in grande nel museo della Juventus con tanti  ospiti illustri del calcio e non soltanto.

    Lui, Gaetano, sarà sicuramente onorato per tutta questa attenzione. Felice no. Avrebbe preferito vivere e invecchiare. A modo suo. Senza scossoni e senza chiasso. Coltivando quella discreta semplicità di uomo normale che preferiva il minestrone freddo al caviale. Quella normalità che oggi, nel mondo degli eccessi, crea stupore come fosse un difetto. Adesso, zittito il clamore e spente le luci, resteranno oltre  l’eterno ricordo la melodia e le parole di una bella canzone. Quella scritta dal maestro Giuseppe Fulcheri che, da questa mattina, viene trasmessa da tutte le radio. “Mi chiamo Gaetano” è il titolo. Lui già la canticchia e gli angeli fanno il coro. Buonanotte e fate sogni colorati.

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