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    • Prima c'era Ronaldo, ora Vlahovic. La colpa non è sua, ma della Juve di Allegri che l'ha lasciato solo

    Prima c'era Ronaldo, ora Vlahovic. La colpa non è sua, ma della Juve di Allegri che l'ha lasciato solo

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Un anno fa non si poteva che puntare il dito anche verso Cristiano Ronaldo. Per la prima volta il fuoriclasse portoghese sembrava tra i principali colpevoli dell'eliminazione europea della Juve, dopo i miracoli quasi compiuti nel giocare praticamente uno contro tutti con Ajax e Lione. Contro il Porto invece gli errori, l'atteggiamento, la prestazione di CR7 avevano influito pesantemente sull'andamento degli ottavi di finale. Ora la maglia numero 7 è proprietà esclusiva di Dusan Vlahovic, l'uomo chiamato a voltare pagina dopo l'era Ronaldo, l'uomo della Champions per cui la Juve ha anticipato di sei mesi la programmazione futura attraverso un incredibile sforzo economico. Un esordiente in Europa, che contro il Villarreal aveva impiegato 32 secondi all'andata per firmare il primo gol in Champions e incanalare la doppia sfida nel migliore dei modi per la Juve. Un esordiente che in Europa avrebbe dovuto cambiare volto alla squadra e trascinarla, almeno ai quarti di finale. Anche se non ci è riuscito.

    TROPPO SOLO – Ma pensare a Vlahovic come un colpevole non sembra possibile né corretto. Anzi, il centravanti serbo appare quasi come una vittima del contesto. Gettato in una mischia confusa, nella peggiore Juve degli ultimi anni, è comunque riuscito a dare una scossa a tutto l'ambiente, i frizzi e i lazzi del tridente hanno lasciato spazio alla sostanza dei risultati dopo l'infortunio di Paulo Dybala, la rimonta in campionato è parecchio merito di Vlahovic al di là dei gol. Contro il Villarreal però ci ha davvero provato, un primo tempo importante con una traversa colpita a Rulli battuto, un'occasione clamorosa fallita anche per sfortuna a due passi dal portiere argentino, un lavoro incredibile per far girare la squadra. Poi, nel secondo tempo, è stato abbandonato a se stesso, nessun pallone giocabile, una quantità incredibile di movimenti senza palla che i compagni non sono riusciti a sfruttare in alcun modo. E Max Allegri, attorno a lui, ancora non ha costruito nulla di diverso dalla squadra che può soffrire e vincere in campionato, finendo pure per incartarsi contro il Villarreal di Unai Emery che ha giocato allo stesso gioco del tecnico bianconero. La Juve ha perso, è crollata, si è sciolta. Non per colpa di Vlahovic, il flop è arrivato nonostante Vlahovic.

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