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  • La commedia di Ferrero sta per finire: Vialli prende la Sampdoria, il ruolo di Garrone...

    La commedia di Ferrero sta per finire: Vialli prende la Sampdoria, il ruolo di Garrone...

    • Renzo Parodi
    Se le parole fossero davvero pietre, a forza di spararle come palle di cannone in faccia all’opinione pubblica, Massimo Ferrero finirebbe sepolto dalla sue stessa smodata eloquenza. L’ultima bordata – ma altre se ne attendono – riguarda la cessione della Sampdoria. “Non ho intenzione di vendere la società ma se qualcuno facesse un’offerta irrinunciabile, la valuteremo”. A parte l’apodittico significato cui induce la frase – se l’offerta è irrinunciabile è ovvio che sarà accolta – Ferrero insiste nel girare intorno alla realtà dei fatti. Alza polveroni e confida che qualcosa – ad esempio un prestito corposo da parte di una banca – o qualcuno – forse l’intervento di un dio benevolo – lo tragga d’impaccio e gli consenta di conservare la proprietà della Sampdoria, club che poco più di cinque anni fa – è bene non scordarlo – ricevette in grazioso dono (ergo, gratis) da Edoardo Garrone.  Il ruolo di presidente di un club di serie A gli ha donato uno standing impensabile. Ferrero è diventato un personaggio (grazie anche alle formidabili imitazioni di Maurizio Crozza), si crogiola nel ruolo di presidente e fa di tutto per non scomparire dalla scena. Ha tentato di comprare il Palermo (respinto con  perdite) ora pensa, pare, all’Avellino. Un club qualunque va bene, pur di restare sul palcoscenico. Il suo incubo è uscire dai riflettori, da uomo di spettacolo sa che si fa presto a scomparire dai radar del pubblico. E poi c’è la questione economica. Ferrero si è attribuito uno stipendio di oltre un milione di euro all’anno (“lavoro 20 ore al giorno per la Sampdoria”, è il suo mantra) e perdere quei soldi sarebbe doloroso.  

    Ora però la commedia è alle battute finali.  E il gruppo che fa capo all’ex bomber Gianluca Vialli, ora imprenditore di successo, sta per far scattare l’assalto decisivo alla rocca-Sampdoria. L’accordo con Ferrero è virtualmente raggiunto. Restano alcuni dettagli da definire che andranno a posto conteggiando alcune sopravvenienze derivate dalle ultime cessioni, anzitutto quella di Praet, esibito finora invano sul mercato, sebbene Milan, Valencia e soprattutto Leicester abbiano mostrato segni di interesse. Il prezzo fatto da Ferrero per il solido e talentuoso belga, 25 milioni di euro, ha scoraggiato le trattative. Ma insomma, prima o poi l’interno che piace tanto a Giampaolo (che lo ha inventato centrocampista) lascerà il blucerchiato e gli ultimi tasselli della cessione del club andranno a posto. L’accordo sarà trovato attorno agli 80 milioni di euro (forse qualcosa in più), tutti subito e tutti cash. L’impasse che aveva bloccato la trattativa per settimane e mesi è stato superato. Edoardo Garrone è sceso in campo sottoscrivendo una solida garanzia valida fino a 20 milioni di euro che coprirà il controvalore di due bonus compresi nell’originaria offerta del gruppo Vialli: 45 milioni cash, più altri 30-35 legati alla vendita di Andersen (fatta, per 30 milioni di euro) e appunto di Praet (non imminente). Garrone coprirà gli eventuali “buchi” derivanti dalle mancate percentuali sulle rivendite di una dozzina di giocatori ceduti negli scorsi anni, tra i quali spiccano Muriel (passato all’Atalanta per 18 milioni di euro) che ha portato in cassa un paio di milioni di euro e soprattutto Bruno Fernandes, in predicato di passare dallo Sporting Lisbona (al quale la Sampdoria due stagioni fa lo aveva ceduto per 8 milioni) al Manchester United. La trattativa è in chiusura attorno ai 60 milioni e se andrà in porto la Sampdoria intascherà  5,5 milioni di euro, che colmano quasi del tutto il bonus previsto a favore di Ferrero. Infine Garrone coprirà il bonus che impone alla squadra di piazzarsi al tredicesimo posto e di salvarsi rispettivamente nelle prossime due stagioni. Altri dieci milioni. A conti fatti dunque si raggiungerebbe agevolmente, anzi la si supererebbe di alcuni milioni, la somma di 80 milioni che per Ferrero rappresenta la linea del Piave.

    Allora perché manca l’annuncio della vendita della Sampdoria? I tifosi blucerchiati si macerano nell’attesa e nuotano   nel mare dei dubbi. La risposta è semplice. Ferrero a suo tempo si era impegnato con l’altro pretendente, il fondo inglese Aquilor, a non vendere il club fino al 5 agosto. Fino a quella data quindi Aquilor – che rappresenta alcuni facoltosi fondi di investimento arabi (tra questi uno che fa capo al principe saudita, di sangue reale Abdullah Al Saud) - può presentare un’offerta migliorativa rispetto a quella del gruppo Vialli. Ipotesi remota, che però spiega la boutade di Ferrero (“non ho intenzione di vendere”) il quale ovviamente spera in un rilancio di Aquilor per lucrare altri profitti.  Conoscendolo, proverà a tirarla ancora per le lunghe e quindi un minimo margine di incertezza resta. Il Trap con la favola del gatto nel sacco, insegna. Ferrero tuttavia è andato troppo oltre. Le dichiarazioni di amore per la Roma e lo smaccato interesse per il Palermo calcio (sfumato, come si sa, di fronte al no del sindaco Orlando) hanno fatto infuriare la tifoseria, che gli rimprovera di essere un presidente col cuore da una parte (la Roma) e il portafoglio (la Sampdoria) dall’altra. C’è infatti la questione giudiziaria. La procura di Roma ha chiesto il suo rinvio a giudizio per una vicenda spinosa. Ferrero avrebbe attinto oltre un milione dalle casse della Sampdoria (denari usati per tacitare dei debitori) utilizzando una parte dei soldi incassati nel 2015 dalla cessione di Obiang al West Ham. Il giudice si pronuncerà sulla richiesta della procura romana il 20 settembre prossimo.

    Il Viperetta ha bussato invano a denari alla porta di alcune banche: gli servono subito 50 milioni di euro per far fronte ai primi impegni: a settembre  deve rimborsare il finanziamento (31 milioni e 700 mila euro) ricevuto un anno fa per scongiurare il pignoramento del suo circuito cinematografico, quattro locali tra i quali il prestigioso Cinema Adriano di Roma. La Eleven Finance gestita dalla figlia Vanessa naviga in cattive acque (nel 2018 ha accumulato oltre 55 milioni di perdite) e deve fronteggiare altre sostanziose esposizioni debitorie. Insomma Ferrero è alle strette e a malincuore, molto a malincuore, ha infine ceduto alla corte di Vialli, una corte estremamente corretta e silenziosa, come si conviene a un vero businessman, oltretutto vincolato al silenzio dalla clausola di NDA (il No Disclosure Agreement, l’accordo che impone la assoluta discrezione sulla trattativa), sottoscritta peraltro anche da Ferrero. La vicenda dunque segnerà il passo almeno fino al 5 agosto quando Ferrero sarà libero di sottoscrivere l’accordo con Vialli (il cosiddetto signing) al quale seguirà il closing, ossia la sottoscrizione dei documenti contrattuali. Gli avvocati sono già al lavoro, lo studio milanese Cms segue la pratica per conto della Calcio Invest Llc di Vialli (incaricato è l’avvocato Paolo Scarduelli), mentre gli interessi di Ferrero sono curati dall’avvocato Antonio Romei, vicepresidente della Sampdoria, nonché ombra vegliante del presidente fin dai primissimi tempi in blucerchiato. Il passaggio delle azioni, davanti al notaio, da Ferrero al gruppo americano sancirà la cessione del club. I tempi? Circa un mese. Vialli quindi dovrebbe subentrare come presidente operativo a Ferrero attorno a fine agosto, in tempo per l’inizio del campionato o poco dopo. Amministratore delega to dovrebbe essere Fausto Zanetton, amico di Vialli e socio con lui nella piattaforma Tifosy. Il grosso del capitale sarà garantito da James Dinan e Alex Knaster, patron rispettivamente dei fondi di Investimento York Capital e Pamplona. Ma attenzione , saranno denari privati di Dinan e Knaster, non risorse attinte dai loro fondi di investimento. E questo fa una gran differenza.
     
    Sull’altro fronte, quello del Genoa, invece calma piatta. Si fa per dire. Enrico Preziosi ha finito per ammettere che nessun pretendente ha bussato alla sua porta per rilevare la società. Gli toccherà restare alla guida del Vecchio Grifone (per la tredicesima volta in serie A, record assoluto) e affrontare la contestazione dilagante dei tifosi organizzati. Il comunicato emesso non lascia dubbi: “Nessun boicottaggio alla campagna abbonamenti, ma contestazione totale e senza requie al presidente Preziosi.

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