La dura Lecce del gol
Ore 15, stadio Via del Mare. va in scena la sfida tra la peggior difesa del campionato, quella del Lecce (28 gol subiti), e il peggior attacco, quello del Genoa (10 gol realizzati, come Bari e Cesena, che stanno nei bassifondi della classifica). Sfida da brividi, tra primati per nulla invidiabili, che ben rappresentano la condizione di entrambe le squadre.
I giallorossi devono fare i conti con una classifica sempre più difficile, con un penultimo posto frutto proprio della grande debolezza difensiva della squadra di De Canio. Una retroguardia colabrodo, a dir la verità, soprattutto in trasferta, con 22 reti incassate. il Lecce, tra l’altro, ha subìto gol in 13 delle 14 partite disputate finora. Il tecnico di Matera non ha convocato per scelta tecnica Diamoutene, che si stava guadagnando una maglia da titolare (vedi articolo a fianco), e dovrà affidarsi alla coppia di centrali Ferrario-Fabiano.
Il Grifone, invece, sta cercando piano piano di superare lo shock dell’esonero di Gasperini, assimilare le idee di Ballardini e trovare il ritmo giusto per rilanciarsi a ridosso delle “grandi”. Se la difesa in questa stagione si sta dimostrando molto più solida, il problema da affrontare è quello dei pochissimi gol segnati. Un dato stranissimo per il Genoa, che negli ultimi anni ha sempre abituato i suoi tifosi a un calcio spumeggiante, ricco di occasioni e reti realizzate. Grazie a bomber di razza, come Marco Borriello (che con il Grifone ha raggiunto il suo record stagionale, 19) e Diego Milito (arrivato a 24), oppure alla “cooperativa” del gol, come l’anno scorso, con quasi tutti i componenti della rosa a segno nel corso della stagione.
Un dato per capire meglio la gravità della situazione: nello scorso campionato, allo stesso punto della stagione, la casella “gol fatti” segnava quota 25, quest’anno i rossoblù si sono fermati per ora a 10. C’è di più: in trasferta Rossi e compagni sono andati a bersaglio solo quattro volte. In tre occasioni, però, il gol realizzato ha portato punti in classifica: è successo a Udine, con la rovesciata di Mesto, a Parma con il rigore di Toni poi pareggiato da Zaccardo e a Cagliari con la “testata” di Ranocchia su corner di Veloso.
