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La Fiorentina domina ma non vince. Maglia e gioco, questa Juve sembra il Piacenza

La Fiorentina domina ma non vince. Maglia e gioco, questa Juve sembra il Piacenza

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
Si può anche non vincere una partita dominata. E’ quello che accade alla Fiorentina di fronte alla Juve. Finisce 0-0 una gara in cui la Juve non dà mai la sensazione di poter segnare, non è mai pericolosa, gioca un non calcio senza niente, senza idee, senza ritmo, senza spunti. Colpa sua e di una condizione fisica che fa spavento (dopo l’affannato secondo tempo di Parma e la rimonta del Napoli), ma merito anche di una Fiorentina sorprendente, una “non squadra” che diventa d’improvviso squadra vera, forte, aggressiva, piena di gioco. Possono bastare questi numeri per spiegare la partita: 18 tiri a 8 per i viola, 5 occasioni da gol a 1, 10 angoli a 0, 58 duelli vinti a 22. La Juve è brutta anche esteticamente, indossa una maglia bianco sporco con pantaloncini rossi. Sembra il Piacenza. Anche come gioco.

SUBITO VIOLA - Le sorprese arrivano ancora prima di cominciare. Sono subito positive per la Fiorentina: il gioco è suo, le occasioni anche e le scelte di Montella, che al momento della lettura delle formazioni sembrano cervellotiche, sono in realtà logiche ed efficaci, come cercheremo di spiegare. Sorprese negative per la Juventus che gioca il primo tempo senza mai alzare il ritmo e senza mai diventare pericolosa.

LE SCELTE DI MONTELLA - Partiamo dal modulo: 3-5-2. Il tecnico viola fa debuttare Caceres sul centrosinistra perché da quella parte arriva (dovrebbe arrivare...) tale Douglas Costa. Che però si fa male al primo scatto e viene sostituito dopo 8 minuti dal fischiatissimo ex Bernardeschi. Dietro la Fiorentina è sempre molto sicura. In attacco, altra mossa azzeccata: Castrovilli fa il trequartista per inaridire la prima fonte di gioco, Pjanic. Pure il bosniaco deve uscire per infortunio nel finale del primo tempo, ma fino a quel momento toccherà appena 41 palloni. Mai apparso sulla scena. Ancora più su la vera sorpresa: non un centravanti ma due attaccanti esterni, Ribery e Chiesa. In questo modo la Fiorentina allarga la sua manovra e favorisce di gli inserimenti di Castrovilli, un giovane che gioca con una personalità incredibile.

JUVE DIFESA INCERTA - La Juve va in difficoltà sul piano del ritmo e del gioco. La squadra di Montella attacca bene sulla sinistra con Dalbert che sfonda a ripetizione: Danilo non c’è proprio. Sbaglia anche De Ligt che offre a Ribery una palla-gol, la seconda della partita viola (la prima è stata un altro regalo, di Szczesny, a Chiesa: il rimpallo sul tiro del numero 1 bianconero è andato oltre la traversa per fortuna del polacco). Davanti non si vedono Higuain (che continua ad alzare le braccia) e Ronaldo, dominato da Milenkovic.

TROPPE OCCASIONI SBAGLIATE - La Juventus arriva dalle parti di Dragowski con una punizione di Ronaldo respinta dalla barriera e due conclusioni dalla distanza di Khedira e Matuidi, la più pericolosa, con respinta del portiere viola. La Fiorentina è messa meglio in campo, crea almeno tre/quattro vere occasioni già nel primo tempo. Ribery, Chiesa, Castrovilli e Dalbert non riescono a trasformarle in gol e se incontri la Juve quei gol vanno fatti, perché il rischio di prenderlo resta alto. O meglio, di solito è così. Stavolta no. La sensazione di una Juve impotente è forte. Badelj e Pulgar danno protezione alla difesa, Castrovilli porta qualità e freschezza, Ribery (anche se non ha ancora lo spunto che lo ha reso famoso) alza il livello tecnico in attacco: la palla-gol per Dalbert è un colpo dei suoi. Manca lo stoccatore, ma questa è una scelta.

SEMPRE VIOLA - Fa un caldo bestiale, la Juve è sulle gambe, ma si può immaginare che pure la Fiorentina ne risentirà nella ripresa. Per 45' ha speso molto. Invece non accade. Sono sempre i viola ad attaccare. Dopo un’ora di partita, Danilo si aggiunge a Douglas Costa e Pjanic nella lista dei sostituti per acciacchi muscolari. Entra Cuadrado a destra. Arriva anche la spia rossa nel serbatoio di Ribery che fa spazio a Boateng. La partita non cambia, ci prova ancora la Fiorentina, la Juve ha solo una mezza occasione risolta da Pezzella. Finisce 0-0, un punteggio che non cancella i record negativi della Fiorentina (mai vinto nelle ultime 17 partite di Serie A, ha fatto peggio solo nel 1938 quando arrivò a 21, e non ha mai vinto nelle ultime 13 partite casalinghe in Serie A, prima negativo per i viola), ma da questa partita esce con buone sensazioni e con nuove convinzioni. Tanto per dire: è tornata a fare punti contro la Juventus in Serie A, dopo una serie di quattro sconfitte consecutive e ha calciato 18 volte in e verso la porta di Szczesny, i campioni d’Italia avevano subìto più tiri (21) solo nel marzo scorso contro il Napoli, allenatore Ancelotti.



IL TABELLINO

Fiorentina-Juventus 0-0 (primo tempo 0-0)

Fiorentina (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella (37’ s.t. Ceccherini), Caceres; Lirola, Pulgar, Badelj, Castrovilli, Dalbert; Chiesa, Ribery (27’ s.t. Boateng). All. Montella

Juventus (4-3-3): Szczesny; Danilo ( 16’ s.t. Cuadrado), Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (44’ p.t. Bentancur), Matuidi; Douglas Costa(8’ p.t. Bernardeschi), Higuain, Ronaldo. All. Sarri

Arbitro: Irrati di Pistoia

Ammoniti: 10’ p.t. Caceres (F), 14’ p.t. Pjanic (J), 36’ p.t. Chiesa (F), 1’ s.t. De Ligt (J), 32’ s.t. Castrovilli (F), 36’ s.t. Bentancur (J)

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