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  • La Fiorentina merita: l'Inter vince con D'Ambrosio, ma manca un rigore

    La Fiorentina merita: l'Inter vince con D'Ambrosio, ma manca un rigore

    • Giancarlo Padovan
    A calcio gioca la Fiorentina, ma i tre punti vanno all’Inter. Perché, nel momento in cui potrebbe esserci il sorpasso (fallo di Politano in area su Chiesa) e tutti i viola chiedono il rigore (via Var), i nerazzurri si spostano dall’altra parte del campo, sfruttano una rimessa in gioco, D’Ambrosio si inventa l’uno due con Icardi e chiude con un sinistro da dentro l’area. Se il gol non è casuale (la giocata è lineare sul fronte sinistro della Fiorentina), lo è il contesto in cui matura. Nel secondo tempo, e dopo avere raggiunto il pareggio con Chiesa (tiro deviato da Skriniar), la Fiorentina stava profondendo il massimo sforzo e, dopo aver sfiorato il vantaggio con Pjaca, subentrato al pallido Simeone (salvataggio di petto di D’Ambrosio), aveva preso ad occupare stabilmente la metà campo avversaria.

    E’ opinione unanime che l’Inter abbia segnato il gol del 2-1 quando stava soffrendo di più. Se a questo aggiungiamo che il vantaggio era arrivato su un calcio di rigore occhiuto (Mazzoleni al Var si è accorto di un tocco quasi impercettibile di Vitor Hugo su cross di Candreva), abbiamo il quadro completo di una gara che ha espresso un verdetto iniquo: il pari, per me, sarebbe stato stretto alla Fiorentina, ma il momento è favorevole all’Inter. Ha vinto a Genova, sponda Sampdoria, al 94’ e sgraffignato un’altra vittoria immeritata tre giorni dopo. Il gioco, però, resta il grande sconosciuto della squadra interista. Spalletti, riabilitato dal ricorso presentato dalla società e regolarmente in panchina, ha riproposto il 4-2-3-1. Fuori Miranda (D’Ambrosio, De Vrij, Sjriniar e Asamoah), in mezzo Vecino e Brozovic, davanti Icardi e, subito sotto, Candreva, Nainggolan e Perisic.

    La Fiorentina ha cominciato benissimo e, dopo appena quattro minuti, sarebbe potuta essere in vantaggio. Mirallas, servito da Fernandes, ha battuto di destro colpendo il palo. Pioli aveva organizzato un pressing alto (in questo, peraltro, imitato dall’Inter sull’altro fronte) dal quale i nerazzurri stentavano ad uscire. Sintomatica la posizione di Benassi che spesso ha accompagnato le punte nella loro attività di disturbo. Nel 4-3-3 dei viola (Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo, Biraghi; Benassi, Veretout, Fernandes; Chiesa, Simeone e Mirallas) molto bene la fitta rete di chiusura dei passaggi, molto male il portiere Lafont. La Fiorentina vuol giocare sempre la palla e spesso si appoggia o ricomincia dal portiere. Se però i rischi sono quelli che ha corso Lafont, forse va rivisto qualcosa (o lui o la costruzione bassa). L’Inter, infatti, ha avuto in dono la prima occasione da una giocata avventurosa del giovane portiere e Candreva (tiro alto) per poco non l’ha messa dentro. Sua sponte, la squadra di Spalletti si è vista per un contropiede di Nainggolan (mal sfruttato da Icardi) e per un assist di Candreva (servito in verticale da D’Ambrosio) a beneficio di Perisic: il tiro in diagonale è finito di poco a lato. Poco dopo la mezz’ora si è acceso Chiesa che si è spento solo al fischio finale. Per recuperare una palla vagante appena fuori dall’area, Federico spinge l’arbitro Mazzoleni, fa un passo e, fronte alla porta, serve Simeone che, forse in fuorigioco, tira addosso ad Handanovic.

    L’Inter ha attaccato prevalentemente da destra. Sia perchè Candreva era in una serata positiva, sia perché Biraghi restava esposto all’uno contro uno. Il rigore è nato da lì, anche se Mazzoleni non aveva rilevato nulla. Icardi ha segnato, sbloccandosi in campionato, ma la sua partita è migliorata solo nel finale quando ha chiuso il fraseggio del gol di D’Ambrosio (78’). In mezzo, però, c’è stata tanta Fiorentina. Anzi, più Fiorentina - viva, reattiva, veloce, lucida - che Inter. Il pari di Chiesa (53’, deviazione di Skriniar) è venuto da un contrasto perso, appena fuori dell’area, da Nainggolan (recupero di Benassi). Ma l’energia è venuta anche dalla panchina, soprattutto con Pjaca che ha sostituito Simeone (55’, Mirallas spostato al centro come finto centravanti) e Gerson che ha preso il posto di Fernandes (64’). Spalletti ha replicato con Politano per Candreva (58’) e Keita per Vecino (68’). L’Inter era impaniata, mentre alla Fiorentina giravano le gambe. Ci sarebbe stato da attendersi il colpaccio viola e Mazzoleni non ha voluto punire il contatto Politano-Chiesa. Invece è venuto il colpetto Inter. Non un’impresa che riconcilia con il calcio, ma un’altra vittoria che allontana definitivamente la crisi di risultati. Per le prestazioni, ammesso che a qualcuno interessi, ci vogliono tempo e pazienza.

    @gia_pad



    IL TABELLINO

    Inter-Fiorentina: 2-1

    Marcatori: Icardi (I) 45’ (rig.), Chiesa (F) 8’ s.t., 32’ s.t. D’Ambrosio

    Assist: Icardi (I)

    Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Skriniar, Asamoah; Vecino (dal 23’ s.t. Keita), Brozovic; Candreva (dal 13’ s.t. Politano), Nainggolan, Perisic (dal 42' s.t.Gagliardini) ; Icardi.

    Fiorentina (4-3-3): Lafont; Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo, Biraghi; Benassi (dal 38’ Vlahovic), Veretout, Fernandes (dal 18’ s.t. Gerson); Chiesa, Simeone (dal 10’ s.t. Pjaca), Mirallas.

    Arbitro: Paolo Mazzoleni, della Sezione di Bergamo

    Ammoniti: 19’ Chiesa (F), 46’ Fernandes (F), 27’ s.t. Asamoah, 32' s.t. Mirallas (F)

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