La foto in copertina di Chanel Totti è una vergogna: l'ipocrisia batte la deontologia
E' vero che, da molto tempo, specialmente le riviste patinate hanno scordato cosa è il minimo senso del pudore e che tette e culi trionfano in primo piano. Ma qui c'è un problema piuttosto serio di deontologia professionale perché Chanel ha appena tredici anni ed essendo minorenne la sua immagine, manco vestita da collegiale orsolina, non potrebbe essere pubblicata senza autorizzazione dei genitori. E il fatto che il suo volto sia stato oscurato dimostra ancora di più la malafede codina di quello che non è stato un semplice scivolone, ma un atto di pirateria giornalistica. Tra l'altro che razza di scoop può essere scoprire che una tredicenne, figlia di due belli, è anche lei bella? Anche mamma Ilary, per carità, comparve in prima pagina poco vestita ai suoi tempi. Ma aveva ventidue anni.
Infine è bene ricordare che il settimanale "Gente", fondato dall'editore Rusconi sessantatré anni fa, nacque come rotocalco popolare ma sempre attento a non scadere nel pettegolezzo e nella volgarità. Personaggi illustri del giornalismo e della cultura italiana hanno firmato i servizi. Con questo passo il giornale è venuto meno clamorosamente alla Carta di Treviso che impone agli organi di informazione di usare le fotografie di minorenni se non dopo autorizzazione dei genitori. Una mancanza di delicatezza che sorprende ancora di più visto che il direttore di "Gente" è Monica Mosca, ovvero una donna la quale si è sempre battuta nella lotta per la difesa dell'altra metà del cielo. Forse la direttrice era in ferie.