La grinta di Lerda| 'Voglio solo il Torino'
IL CUORE E IL CERINO - Già un elenco così lungo, in cui il nome Lerda arriva dopo quello di altri sei colleghi, rende l’idea di come Urbano Cairo sia ormai un habitué di simili trattative. E anche quella di ieri ha rispettato copioni già visti, con Lerda che è arrivato a Milano poco prima delle sei di sera, incontrandosi poi con il presidente e il direttore sportivo Petrachi. E come già accaduto in passato la chiacchierata si è trasformata in una riunione- fiume, protrattasi sino a notte. Il tecnico si è presentato negli uffici della Cairo Communication con una volontà chiara, già comunicata al Sassuolo, rifiutando l’offerta modenese. « Il Torino è quello che voglio » : questa la dichiarazione d’intenti di Lerda, punto di partenza di una trattativa che, con tali premesse, avrebbe potuto pure chiudersi in pochi minuti. Il presidente Cairo però di allenatori ne ha già messi sotto contratto sei e, negli anni, ha imparato a non agire sempre d’istinto. Lerda da questo punto di vista invece ha seguito direttamente il cuore: ha detto no ad un accordo come quello col Sassuolo, praticamente definito in ogni dettaglio, per ascoltare la voce del Toro. Il rischio di restare con il cerino in mano, con un Grazie e arrivederci da parte dei dirigenti granata c’era, ma il tecnico di Fossano non ha voluto neppure prenderlo in considerazione. Lui si è messo in gioco, aspettandosi un’analoga predisposizione dalla controparte. D’altronde, quello che nel codice civile viene definito il buon padre di famiglia in questi casi pensa: «Non si chiede a una persona di mandare a monte un accordo che chiede solo di essere sottoscritto, semplicemente per fare un sondaggio».