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  • La Juve di Sarri ha due seri problemi: con Parma e Napoli rischia una figura barbina
La Juve di Sarri ha due seri problemi: con Parma e Napoli rischia una figura barbina

La Juve di Sarri ha due seri problemi: con Parma e Napoli rischia una figura barbina

  • Giancarlo Padovan
    Giancarlo Padovan
A due settimane esatte dall’inizio del campionato, la Juve ha due problemi seri: non difende né individualmente, né di reparto; tiene tanto il pallone, ma non gioca come Sarri vorrebbe averle già insegnato.

Se questo non bastasse ha troppi elementi da piazzare altrove (e non ce n’è uno che accetti di andare) e le manca il centravanti da affiancare a Ronaldo, per ora un surrogato di finte che inganna solo se stesso. Perdere 2-1 dall’Atletico Madrid forse si può accettare più serenamente di quanto non faccia chi
scrive, non però se si gioca di più e meglio senza segnare e se si predono due gol per errori di De Sciglio (uno che se non poteva giocare nel Milan evidentemente non lo può fare nemmeno nella Juve) e di De Ligt.

Quest’ultimo ha due difetti gravi: non scappa verso la porta sulle palle scoperte (non è successo nel secondo gol) ed è uno dei pochi a lanciare lungo anziché costruire dal basso. Peggio di lui, oltre a De Sciglio, ha fatto solo Bonucci quando nella ripresa è entrato a sostituire Chiellini (ottimo, almeno lui). Bonucci ha perso due palloni in impostazione, uno dei quali nella propria metacampo, che avrebbero potuto fruttare il terzo gol dell’Atletico, una squadra che si difende e picchia anche in amichevole. Al momento i due centrali difensivi che meritano di giocare sono Chiellini (anche se ne ha sempre una) e Demiral, il turco che non si è fatto mettere i piedi in testa nemmeno da un cafone come Diego Costa. Non è detto, ma forse con lui in campo, Joao Felix, la nuova stella del Portogallo, avrebbe segnato solo uno dei due gol che hanno castigato la Juve.

Il risultato, di per sè, è ingiusto sia perchè Douglas Costa che Rabiot hanno colpito un palo a testa nella ripresa (il francese con un tiro straordinario da fermo), sia perchè Dybala, entrato a mezz’ora dalla fine per un impresentabile Higuain, ha avuto almeno tre occasioni da rete. A nessuno piace perdere, nemmeno a Sarri che, dalla panchina, ha reclamato per due evidenti falli di mano in area degli spagnoli. Ci fosse stata la Var sarebbero stati assegnati altrettanti rigori che
l’arbitro Ekberg non ha visto. Ma questi sono discorsi puerili in relazione a quello che la partita ha detto.

Intanto Sarri ha stupito con la formazione: dentro Khedira (che ha pure segnato il gol del momentaneo pareggio), dentro Higuain, per il resto è stata quasi una squadra titolare. Mi domando: ma se si vuole vendere Dybala al migliore offerente o, se non se andasse, lo si piazzasse come centravanti, l’unico ruolo che sa svolgere, perchè tenerlo fuori in una partita così significativa? E Khedira se è estraneo al progetto tecnico e rifiuta qualsiasi squadra, perché lo si “premia” con una maglia da titolare? La mia impressione, perché è solo di quello che si tratta, è che un’abbondanza forzata di giocatori sia solo dannosa, che Sarri non stia lavorando con gli uomini che gli sono stati promessi e in tempi
troppo ridotti, che a Parma, nella prima di campionato, la Juve possa addirittura rischiare una figura barbina. Per non parlare di quello che può succederle in casa con il Napoli.

Per fortuna che, per la manciata di minuti disputati, Danilo (tra l’altro a sinistra al posto di Alex Sandro) ha fatto molto bene, mentre Cuadrado, schierato a terzino di destra, è stato imbarazzante. Tra i meno in forma anche Pjanic (a parte il rimpallo che ha favorito il pareggio di Khedira), mentre mi sono piaciuti Rabiot e Douglas Costa (male il sempre più velleitario Bernardeschi a cui qualcuno deve avere montato la testa). Su De Sciglio credo di avere speso un giudizio definitivo: al massimo, ma proprio al massimo, è una riserva per la quale auspicare uno scarso utilizzo. Contro l’Atletico è arrivato in ritardo sul cross sfruttato da Joao Felix (primo gol) e non ha fatto la diagonale sul secondo, già macchiato
dall’indecisione di de Ligt.

Sarà anche calcio d’agosto, ma in agosto comincia il campionato. E sbagliare come a Stoccolma non si può.

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