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  • La Juve di Super Mario Mandzukic

    La Juve di Super Mario Mandzukic

    Era solo questione di tempo, evidentemente. D'altronde per un gigante di oltre un metro e novanta, è più complicato raggiungere il corretto stato di forma. Poi ci sono i fattori ambientali, per un croato che in due anni è passato dalla Germania all'Italia passando per Madrid. E qualche incidente di percorso non è mancato, in termini di affiatamento come di infortuni. Però nella rinascita della Juve è stato semplicemente fondamentale. Ovviamente si parla di Mario Mandzukic, non a caso nominato mvp dai tifosi bianconeri per il mese di novembre. Quella contro il Carpi è infatti solo l'ultima di una serie di partite che lo hanno visto protagonista tra i protagonisti, leader ed esempio per spirito di sacrificio. E non è nemmeno un caso che l'unica sconfitta, pesantissima, nel post-Sassuolo sia arrivata a Siviglia quando lui era rimasto a casa per precauzione.

    L'ANTI MORATA Quella partita vide una Juve propositiva ma sciupona, anche un po' distratta. Una partita che ha fotografato in parte il momento complessivo di Alvaro Morata, molti fronzoli e poca sostanza insomma. Esattamente il contrario di Mandzukic, della Juve di Mandzukic. Contro il Carpi non è stata di sicuro la migliore Juve, in assoluto e nell'ultimo periodo. Però in un modo o nell'altro sono arrivati i tre punti. Per almeno un'ora si è visto poi l'apoteosi del calcio di Mandzukic, anti divo per eccellenza: spesso e volentieri sulla linea di difesa, a difendere e far ripartire la manovra. Poi, letale nell'area avversaria, dove arriva puntualmente al termine di battaglie e duelli rusticani utili per spalleggiare nel migliore dei modi il genio di Dybala, che proprio con Mandzukic al suo fianco ha saputo esaltare il suo talento negli ultimi due mesi. Tante le critiche piovute sulle sue forti spalle nei primi due mesi, fatti di due soli gol e tante prestazioni insufficienti: l'epiteto di bidone e svista di mercato erano ormai dietro l'angolo, ma da Sassuolo in poi lui come e più di tutti gli altri ha saputo reagire e dimostrarsi forte, fortissimo, con Allegri che non ha più voluto rinunciare a lui. Nove le reti segnate, tutte determinanti dalla Supercoppa al Carpi: ed anche la media gol è tornata quella sperata, in linea con quella delle ultime stagioni tra Bayern Monaco e Atletico Madrid. C'è solo un piccolo problema: con un Mandzukic così, per Morata sono previsti tempi sempre più duri...


    Nicola Balice
    @NicolaBalice


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