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  • La Juve fa mea culpa: aveva scaricato troppo presto Bonucci e Higuain
La Juve fa mea culpa: aveva scaricato troppo presto Bonucci e Higuain

La Juve fa mea culpa: aveva scaricato troppo presto Bonucci e Higuain

  • Luca Fazzini
Prima fu lo sgabello di Oporto, che portò ad una frizione Bonucci-Juve culminata con la cessione al Milan, senza nemmeno la preoccupazione di andare a rinfrozare una rivale. Poi toccò all'arrivo di Ronaldo, luce accecante che oscurò Higuain. Fino al 2 agosto 2018: con uno scarno comunicato, la Juve 'annuncia il ritorno in bianconero di Leonardo Bonucci'. In contemporanea, il Milan 'comunica di aver acquisito Gonzalo Higuain, importante tassello della nuova era del Club'. Entusiasmi differenti, che fecero seguito allo sbarco nelle nuove realtà: nessun tifoso a Caselle e addirittura qualche fischio alle visite mediche per Leo, bagno di folla alla Madonnina e oltre 1000 persone in Duomo per il Pipita. Accoglienze diverse e agli antipodi, tramutatesi poi in prestazioni contrastanti tra loro. 

RINATI IN CAMPO - L'attaccante, all'ombra della Madonnina, ha faticato e deluso: pochi gol, tante lamentale e una carica iniziale - sua e dei tifosi - svanita in fretta. Maledizione della numero 9 confermata anche sulle spalle di Gonzalo, uno che - in carriera - si portava dietro un totale di 262 gol. Bonucci, dal canto suo, si è riconquistato lentamente stima e fiducia di tifosi e addetti ai lavori dopo la stagione tra alti e bassi a Milano: silenzio, testa bassa e prestazioni di qualità. Fino all'avvio super di questa stagione, in cui Leo si sta confermando campione maturo: sta sostituendo al meglio Chiellini, vestendo anche la fascia da capitano. Muro difensivo e perno importante per impostare l'azione: una serie di prestazioni da top utili anche per il discepolo Matthijs De Ligt. 

LA JUVE GONGOLA - Proprio a Torino ha ritrovato quell'Higuain che, dopo le delusioni rossonere, aveva cercato (invano) la fortuna a Londra. Rientrato alla base dopo il mancato riscatto del Chelsea, aveva disfato le valigie di nascosto. Per la Juve era sul mercato, ma lui - in fondo - ci ha sempre creduto. Con un obiettivo chiaro: lavorare duro e riconquistare Sarri, mentore e guida che nel 2015-2016 lo esaltò, portandolo alla stagione da record con 38 gol in 42 presenze. Scaricati troppo in fretta, Bonucci e Higuain sono cresciuti (anche) così: cercando fortuna al Milan, senza mai escludere definitivamente quel possibile ritorno a Torino. Diventato realtà, (soprattutto) per la fortuna della Juve

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