Calciomercato.com

  • La Juve non è l'Inter, Pirlo pensi solo al 4° posto: ecco perché l'eliminazione dalla Champions non sarà un vantaggio

    La Juve non è l'Inter, Pirlo pensi solo al 4° posto: ecco perché l'eliminazione dalla Champions non sarà un vantaggio

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Premessa fondamentale. L’eliminazione dell’Inter dalla Champions è stata più grave per due motivi: prima di tutto perché è avvenuta dopo la fase a gironi, poi perché chiudendo all’ultimo posto la squadra di Conte non si è nemmeno potuta consolare in Europa League, dove è arrivata in finale nella stagione scorsa. Detto questo, l’uscita della Juventus dalla Champions è stata molto più clamorosa, dopo il sorteggio ritenuto favorevole. A questo punto, quindi, come è già successo nel caso dell’Inter, è facile pensare che la Juventus avrà più tempo ed energie per dedicarsi esclusivamente al campionato, trasformando un dispiacere in un vantaggio, sia pure involontario. Il tempo sicuramente ci sarà, ma non basteranno i giorni di forzato riposo, in coincidenza dei prossimi turni di Champions, per regalare alla Juventus lo stesso scivolo che sta lanciando l’Inter verso lo scudetto grazie anche alla bocciatura in Europa. Troppo diversa, infatti, è la situazione dei nerazzurri rispetto ai bianconeri

    Quando l’Inter è uscita dalla Champions, il 9 dicembre, era seconda a meno 5 dal Milan e già a più 1 sulla Juventus, che però aveva 3 punti a tavolino per la partita non giocata con il Napoli, successivamente cancellati. Da allora Lukaku e compagni sono cresciuti diventando una vera squadra e oggi sono al comando della classifica a più 6 sul Milan e più 10 sulla Juventus, che mercoledì prossimo giocherà finalmente contro il Napoli. Il distacco della Juventus dall’Inter è già notevole, ma quello che preoccupa maggiormente è il motivo che spiega questo distacco, come si è appena visto in Champions. Nelle due sfide contro il Porto, in tre ore e mezzo supplementari compresi, e con un’ora di superiorità numerica martedì sera, la Juventus non è mai stata virtualmente qualificata, perché al massimo è stata alla pari con il Porto: all’andata fino al gol dello 0-1 e al ritorno soltanto sul 2-1. Basterebbe questa considerazione per capire che il Porto ha meritato la qualificazione e rovesciando il discorso che la Juventus ha fatto troppo poco, specialmente all’andata, per guadagnarsi il passaggio del turno. 

    Ripensando a tutta la stagione dei bianconeri, non si può dire però che la Juventus abbia sbagliato soltanto la doppia sfida con il Porto. Troppi alti e bassi hanno condizionato il campionato di Ronaldo e compagni, che hanno perso 3-0 in casa contro la non irresistibile Fiorentina, hanno perso 2-0 il primo confronto diretto con l’Inter a Milano e, come se non bastasse, hanno lasciato quattro punti al Verona, pareggiando sia all’andata sia al ritorno. Anche nell’ultima gara di campionato contro la Lazio, la Juventus ha sofferto all’inizio andando in svantaggio e rischiando poi di subire il raddoppio, prima di vincere 3-1. Troppe distrazioni in difesa, con gravi errori come gli ultimi di Demiral e Alex Sandro, scarsa qualità in mezzo al campo e poi l’egocentrismo di Ronaldo, che - al contrario di Maradona - gioca prima per sé e poi per la squadra, condizionando il rendimento dei compagni. 

    Con queste premesse, la Juventus rischia di pagare le inevitabili voci sul futuro di Ronaldo in primo luogo, ma anche di Pirlo, andando incontro a un finale di stagione in un clima di smobilitazione, tipico delle squadre a fine ciclo. E’ vero che anche l’anno scorso la Juventus di Sarri fu eliminata agli ottavi dal Lione (7 agosto), ma aveva già vinto il campionato (26 luglio). Ecco perché stavolta, se l’Inter non crolla improvvisamente, l’unico obiettivo possibile è il piazzamento per tornare in Champions, tutt’altro che scontato però, vista la qualità e a quantità della concorrenza. Ripensando all’obiettivo iniziale del decimo scudetto consecutivo e al sogno Champions fumato, sarebbe comunque una magra consolazione. Perché mentre Conte ha già sfruttato nel modo migliore il “vantaggio” di potersi dedicare soltanto al campionato, Pirlo riparte doppiamente in svantaggio, costretto a rincorrere con tre mesi e dieci punti di ritardo.

    Altre Notizie