La Juve non ha comandato lo striscione per Superga: è un messaggio che va oltre il calcio
Marco Bernardini
Con la penna e con il cuore mi piace affiancare i colleghi Stefano Agresti e Nicola Balice i quali hanno voluto definire il civile gesto dei tifosi juventini, durante il derby, come un possibile primo mattone per la costruzione di un nuovo modo di intendere e di vivere il pallone. Con il medesimo spirito mi dissocio dal gruppo, per fortuna esiguo, di scettici che hanno parlato dell’evento come di un atto formale e persino telecomandato.Il popolo della Curva Scirea, al pari di ciascuna formazione ultras, è composto da persone che ragionano principalmente con la pancia e pertanto niente inclini a manifestazioni che non siano dettate dall’istinto o da strategie mirate ad una certa diplomazia. E ad avvalorare questa tesi, mai ce ne fosse stato bisogno, ha provveduto un altro "tifoso". CONTINUA A LEGGERE SU ILBIANCONERO.COM