La Juve vede doppio: Jovetic con Ibra

«Torino possibile». Ma la Fiorentina fa sempre muro. L’agente Ramadani: «Per noi vale la clausola da 30 milioni e non la cambiamo» E su Ljajic: «Il suo rinnovo storia a parte».
Jo-Juvetic, che intrigo.
Se telefonando potessi sbloccare la trattativa, ti chiamerei. Il punto è che sulle linee internazionali non sono stati intercettati contatti tra la Fiorentina e Fali Ramadani, manager dei due viola più accesi, Ljajic e soprattutto Jovetic, il cui futuro è da mesi argomento da copertina. In attesa di metter le parti intorno a un tavolo, le versioni divergono anche intorno ai tabulati telefonici, l’immagine del procuratore irrintracciabile che gioca al rialzo consegna le prime virgolette di Ramadani, che smentisce il ritratto: «Sono sempre disponibile a parlare. Non voglio più passare come il manager cattivo che, per interesse, non risponde alle telefonate dei dirigenti della Fiorentina. Semplicemente non ho ancora ricevuto chiamate, altrimenti avrei risposto ben volentieri». Non c’è traccia neppure di contatti (telefonici e non) tra Della Valle e Agnelli, vertici di Fiorentina e Juventus, l’italiana in fila con le inglesi allo sportello per Jo-Jo: e il rapporto tra le due famiglie proprietarie dei club è il vero snodo decisivo di tutta la storia.
Jovetic - Un futuro bianconero di Jovetic, tra i primi obiettivi di Marotta&Paratici, è infine possibile? Perché si e perché no in dieci righe, per il fronte degli ottimisti parola ancora a Ramadani. «Jovetic? Sento parlare di qualsiasi cosa, la verità è una: insieme, come ha sempre detto la società, ci siederemo e decideremo il futuro di Stevan, anche secondo quelli che sono i suoi desideri. Preciso che il contratto di Ljajic in scadenza nel 2014 non è certo uno strumento o un mezzo per ottenere qualcosa in più sul fronte Jovetic. Per entrambi, come la Fiorentina, voglio solo il meglio, non mi permetterei mai di usare uno per l’altro. Delle offerte che sono arrivate per Adem, normali visto che sta facendo bene, parlerò con la società. Lo stesso vale per Stevan: basta parlare di nuovi incontri e nuove clausole, per noi e per i nostri legali vale quella che c'è già. La Juventus? Di conseguenza è una possibilità, come tutte le altre». Non proprio ribattono a Firenze, Torino è una pista qualsiasi se si considera che Andrea Della Valle, presidente onorario viola, si opporrà a questa soluzione come a tutte le altre ipotesi di vendita; la ferma volontà di ADV è quella di trattenere Jo-Jo a Firenze, metterlo al fianco di Rossi, e ampliare la rosa di altri talenti. Torino non è invece una destinazione come le altre (anche considerata la promessa del patron al giocatore, un’ estate fa: «Resta un anno, poi sarai libero di decidere cosa fare») per i rapporti, anzi per i non-rapporti, tra i Della Valle e gli Agnelli: da Berbatov in poi, vicende extra pallone comprese, la cordialità tra le due famiglie si è drasticamente ridotta e ancora non ricomposta. Frattura che da Firenze ribadisce ancora una volta il d.s. Pradè: «Vige la regola di Della Valle e loro non vogliono trattative con la Juve, finché non ci sarà un chiarimento è inutile anche parlarne, Stevan alla Juve non ci andrà, al limite è preferibile l’estero». Andrà poi considerata la volontà di Jo-Jo, sinceramente affezionato al viola, ma da uomo mercato e giovane ambizioso, come è normale che sia, valuta anche le proposte alternative; Jo-Jo ama la Fiorentina mail richiamo è forte. Se telefonando potessi dirti addio, ti chiamerei. E stavolta magari ti chiamerò.
La Juve lusinga i viola per via indiretta e offre lo scambio con Quagliarella e Marrone. Per Zlatan un contratto di 4 anni.
Agnelli tentato dal doppio colpo: vuole pure Ibra.
Le parole del suo rappresentante aprono un altro squarcio di luce sul futuro di Jovetic e mettono a nudo una verità ormai palese. La Juve è sempre più sulle tracce del montenegrino, nonostante le chiare difficoltà diplomatiche con la Fiorentina. Ma soprattutto emerge con chiarezza l’intenzione di agire su un doppio binario clamoroso: affiancare Ibrahimovic al goleador viola. Un progetto oneroso e impegnativo, visto che il loro ingaggio contemporaneo comporta investimenti da capogiro. Per arrivare a Jovetic va messo nel conto il pagamento della clausola da 30 milioni di euro, mentre per lo svedese c’è l’enorme scoglio del suo ingaggio da 12 milioni netti annui.