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  • La Juve vince, ma prendendo sempre gol la rimonta rimarrà un'impresa

    La Juve vince, ma prendendo sempre gol la rimonta rimarrà un'impresa

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Chiamate Juve 3-2-3-2. Dopo il primo successo sullo Spezia, ecco il secondo, consecutivo, sulla Sampdoria con lo stesso punteggio e con gli stessi dubbi. Perché è vero, come si augurava Allegri alla vigilia, che questo è un altro “passettino” avanti in classifica, ma continuando a rischiare così tanto e contro chiunque, la scalata della Juventus ai primi rimarrà un’impresa. Non può essere un caso, infatti, che questa sia la ventunesima partita consecutiva di campionato in cui i bianconeri incassano almeno un gol, concedendo troppe occasioni anche alla Sampdoria che ne aveva appena incassati quattro dal Napoli senza segnarne nemmeno uno. Con l’aggravante, pensando alla gara di mercoledì contro il Chelsea, di perdere Dybala, uscito infortunato dopo il suo bellissimo gol, e Morata, anche lui infortunato. A poco serve, così, consolarsi con la buona prova di Locatelli capace di segnare il suo primo gol bianconero, con gli spunti di Chiesa e più in generale con la rabbia di una squadra che cerca di offrire segnali di risveglio, perché se persino in una giornata apparentemente tranquilla la Juventus si complica la vita c’è poco da stare Allegri.

    SEI CAMBI - Alla sesta giornata il tecnico bianconero presenta la sesta formazione diversa, con sei cambi rispetto alla prima, sofferta, vittoria contro lo Spezia. Davanti alla Sampdoria non sono confermati Danilo, De Sciglio, McKennie, Rabiot e Kean. Oltre al debutto di Perin al posto di Szczesny, tornano dall’inizio Cuadrado e Alex Sandro in difesa, ai lati dei confermatissimi Bonucci e De Ligt, Bernardeschi e Locatelli nel quartetto di centrocampo completato da Chiesa e Bentancur, e infine Morata in attacco come vertice del 4-4-2 guidato da capitan Dybala. I cambi della Sampdoria, reduce dall’umiliante 0-4 casalingo subito dal Napoli,   sono soltanto la metà, con Murru in difesa al posto di Augello, Ekdal e Depaoli in mezzo al campo al posto di A.Silva e Damsgaard. Confermatissima, invece, la coppia d’attacco Quagliarella-Caputo in un 4-4-2 identico a quello dei bianconeri, che però partono molto meglio a livello di intensità.    

    NEL SEGNO DEL 10 - Subito costretta a chiudersi nella propria metà campo, la Sampdoria prima barcolla e poi crolla quando la Juventus dopo il fumo iniziale serve l’arrosto, cioè il gol che sblocca lo 0-0. L’azione nasce da un cross di Alex Sandro da sinistra che smarca Locatelli, bravo a calciare subito e ancora più bravo a riprendere la respinta di un avversario per servire il pallone a Dybala, che fa partire un perfetto sinistro nell’angolino alle spalle di Audero. E’ il minuto 10 con il bellissimo gol del numero 10, che festeggia la sua rete numero 90 in campionato. Non si tratta di un lampo isolato, perché la Juventus continua a scatenare il suo temporale sulla Sampdoria che rischia di subire più volte il secondo e meritatissimo gol dei bianconeri, finalmente più sciolti in mezzo al campo e più pericolosi anche se poco concreti in attacco, grazie anche a una bella parata di Audero su Morata.    

    ALLARME DYBALA - Sembra finalmente una giornata tranquilla per la Juventus, la prima in questo suo sofferto campionato, ma non è così perché dopo 21’ Dybala si tocca la coscia sinistra ed esce in lacrime, rendendosi conto probabilmente di dover rinunciare alla sfida di mercoledì contro il Chelsea. L’ingresso di Kulusevski al suo posto non basta per attenuare la paura per il suo infortunio e il conseguente calo di tensione della squadra, che non a caso subisce la prima ripartenza della Sampdoria, pericolosa con una conclusione di Caputo, troppo alta però.

    BONUCCI CAPITANO - L’uscita di Dybala e l’assenza di Chiellini consentono a Bonucci, degradato da Allegri all’inizio della stagione, di tornare per la prima volta a indossare la fascia di capitano. E proprio con i gradi da leader, il campione d’Europa firma il suo primo gol stagionale, trasformando con un perfetto tiro nell’angolino il rigore concesso per un fallo di mano di Murru su conclusione di Chiesa. Sul 2-0 sembra fatta, perché mancano soltanto 2’ ai primi 45’, ma la Juventus riesce a complicarsi l’intervallo perché subito dopo Quagliarella impegna Perin e soprattutto Yoshida anticipa Bonucci deviando di testa il cross di Candreva. E’ la rete dell’inatteso 2-1 che sembra preannunciare una ripresa di sofferenza per Bonucci e compagni.

    SCOSSA LOCATELLI - La Juventus, invece, riparte con la stessa rabbia con cui aveva incominciato la partita, grazie alle accelerazioni di Chiesa che si butta su tutti i palloni e al grande movimento di Locatelli, determinante come in occasione del gol di Dybala. E’ lui, infatti, con un pallonetto degno del miglior Pirlo ad avviare l’azione del terzo gol, che firma personalmente con un gran destro su assist di Kulusevski. Sul 3-1 la Juventus non dovrebbe più rischiare, malgrado il triplo cambio di D’Aversa che rilancia Augello, A.Silva e Damsgaard al posto dei loro sostituti iniziali Murru, Ekdal e Depaoli.

    DIFESA A TRE - Allegri, però, non si fida e per gli ultimi 20’ blinda la difesa, rinunciando ai due esterni offensivi Chiesa e Bernardeschi, per inserire Chiellini e Ramsey. Il 4-4-2 si trasforma così in un 5-3-2 con una difesa a tre in cui Bonucci fa il centrale tra De Ligt e Chiellini, con il movimento a scalare dei due esterni Cuadrado e Alex Sandro. Ciò non significa rinunciare ad attaccare e infatti subito dopo Bentancur ha sui piedi il pallone del 4-1, negatogli soltanto da una bella deviazione del bravissimo Audero, mentre Morata in classica azione di contropiede spreca malamente un bella apertura di Ramsey.

    RISCHI INUTILI - La cautela tattica di Allegri, però, non basta, perché cambiando modulo e interpreti la Juventus continua a concedere troppi spazi agli avversari. A prescindere dagli ultimi due cambi, con McKennie e Kean al posto di Bentancur e dell’acciaccato Morata, la difesa sbanda paurosamente e dopo una mancata chiusura di Cuadrado, l’ultimo arrivato A.Silva può smarcare al centro Candreva, incredibilmente solo, che non fallisce la deviazione del 3-2, regalando undici minuti di inutili rischi alla Juventus. E così soltanto il fischio finale dell’arbitro allontana la paura di un’altra rimonta.


    IL TABELLINO

    Juventus-Sampdoria 3-2

    Marcatori: pt 10' Dybala (J), 43' Bonucci rig. (J), 44' Yoshida (S); st 12' Locatelli (J), 38' Candreva.

    Assist: pt 10' Locatelli (J), 44' Candreva (S); st 12' Kulusevski (J), 38' Adrien Silva (S).

    Juventus (4-4-2): Perin; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bernardeschi (25' st Ramsey), Bentancur (37' st McKennie), Locatelli, Chiesa (25' st Chiellini); Dybala (22' pt Kulusevski), Morata (37' st Kean). A disp. Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Danilo, Pellegrini, Rugani. All. Allegri.

    Sampdoria (4-4-2): Audero; Bereszynski, Yoshida, Colley, Murru (14' st Augello); Depaoli (14' st Damsgaard), Thorsby (42' st Askildesn), Ekdal (14' st Adrien Silva), Candreva; Caputo (25' st Torregrossa), Quagliarella. A disp. Ravaglia, Falcone, Chabot, Dragusin, Ferrari, Trimboli, Ciervo. All. D'Aversa.

    Arbitro: Ayroldi di Molfetta. V.A.R.: Orsato di Schio.

    Ammoniti: pt 29' Thorsby (S), 41' Murri (S), 45'+2 Ekdal (S); st 8' Bentancur (J), 21' Cuadrado (J), 39' Bonucci (J), 41' Kean (J).​

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