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  • La Juventus è senza controllo

    La Juventus è senza controllo

    Forse è ancora presto per progettare un monumento per Massimiliano Allegri, ma la costanza di risultati della Juventus è merito dell’allenatore e, certo, dei calciatori. Perché la società è sempre più fragile: o peggio, assente. Questo è accaduto dopo che il rapporto mai solidissimo fra John Elkann e Andrea Agnelli si è definitivamente compresso. La colpa: la vita privata del figlio di Umberto, il nuovo amore turco (Deliz Akalin), già moglie dello stimato Francesco Calvo, ex dirigente dei bianconero, ora al Barcellona e, soprattutto, amico di John.

    Impegnato con le macchine e con l’editoria, Elkann ha abbandonato la Juventus: non va più allo stadio, non va più al centro di Vinovo, non per disamore, ma per non incontrare Andrea. Questo si ripercuote sulla gestione quotidiana della società. Con Andrea assente e distratto, in sede comanda Claudio Albanese, responsabile delle comunicazioni esterne, un abile pierre che Agnelli ha assunto in Corso Galileo Ferraris. Il direttore generale Beppe Marotta non può neanche contraddire più di tanto Albanese, che con un piglio decisionista sguazza nel vuoto di potere lasciato da Agnelli. Ma l’ex fuoriclasse Pavel Nedved, adesso vicepresidente della Juventus, non è proprio un raffinato diplomatico. La scorsa settimana, dinanzi a un atteggiamento arrogante di Albanese, il pallone d’oro s’è infuriato. E come si dice spesso, ma stavolta l’espressione è necessaria: c’è mancato poco che l’alterco non si tramutasse in rissa.

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