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  • La Lazio c'è, ora 3 punti col Milan per tornare in quota. Il Napoli fa scena muta e spera nel verdetto del Coni

    La Lazio c'è, ora 3 punti col Milan per tornare in quota. Il Napoli fa scena muta e spera nel verdetto del Coni

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    La Lazio batte il Napoli (2-0) e ritrova, almeno in parte, il conforto della classifica. Pur restando a dieci punti dal Milan capolista (e quindi abbondantemente fuori dalla lotta per il titolo), avvicina in modo sensibile la zona Champions League. Il quarto posto della Roma è distante solo tre punti anche se a quella corsa sono iscritte almeno altre tre squadre.

    Per rientrare prepotentemente in quota, la squadra di Simone Inzaghi avrebbe bisogno di battere il Milan a San Siro in uno scontro diretto che probabilmente avrà molti assenti sia dall’una che dall’altra parte.

    Il Napoli resta fermo a ventitré punti, ma - in attesa del Torino - potrebbe recuperare un punto e una partita (quella assegnata alla Juve a tavolino) se martedì il Collegio di Garanzia del Coni stabilirà l’iniquità delle due prime sentenze. A quel punto anche la Juve si ritroverebbe a ventiquattro punti - seppur con una partita in meno - ad una distanza psicologicamente rilevante da Milan e Inter.

    Purtroppo tutto questo non può consolare Gattuso, alla seconda sconfitta consecutive dopo quella con l’Inter. Non solo, infatti, non ha potuto schierare Osimhen e Mertens, ma ha perso nel finale di partita anche Lozano, infortunato alla caviglia sinistra come il belga.

    Il Napoli non ha saputo ripetere la significativa prestazione di Milano quando, nonostante fosse ridotto in dieci per l’espulsione di Insigne, ha stretto all’angolo l’Inter creando occasioni a ripetizione.

    All’Olimpico, invece, la squadra ha fatto quasi scena muta. Se nel primo tempo, il Napoli almeno ci ha provato in una prolungata azione che ha portato a tre diverse opportunità (ma il gol sarebbe stato uno solo), nella ripresa ha tirato una volta nella porta difesa dell’ex Reina. Troppo poco per pretendere di scardinare un risultato che ha preso la sua direzione dopo appena nove minuti dall’inizio della gara.

    Nonostante l’assenza di Acerbi (riacutizzarsi del problema muscolare nel riscaldamento, sostituito da Hoedt), la Lazio in questa partita non ha subito gol. Certamente Luiz Felipe, Hoedt (nonostante qualche sbavatura) e Radu hanno disputato una buona prova, ma l’inconsistenza offensiva del Napoli è stata disarmante. Naturalmente la colpa non è di Petagna e, a mio giudizio, neppure dei tre (Politano, Zielinski e Lozano) che lo sostenevano, ma di un collettivo apparso bloccato nella manovra sia con i centrocampisti (male Fabian Ruiz) che con gli esterni bassi.

    In vantaggio presto (9’) con un gran colpo di testa di Immobile su cross di Marusic (grave l’errore di Maksimovic che si è fatto battere nello stacco), la Lazio si era già fatta vedere qualche minuto prima, sempre con Immobile, bravo a girare a rete dopo controllo di petto.

    Ben lungi dall’essere padrona del campo, la squadra di Simone Inzaghi si è fatta preferire per aver mantenuto di più l’iniziativa e per il pressing alto che ha messo in imbarazzo il Napoli. Tuttavia, nell’unica azione degna di menzione, il Napoli avrebbe potuto pareggiare nove minuti dopo il vantaggio dei laziali, grazie ad un’azione prepotente di Petagna che se ne è andato sulla destra, ha seminato il diretto interlocutore e poi ha messo all’indietro per Fabian Ruiz che ha cercato il secondo palo. Reina, in volo un po’ troppo plastico, si è opposto. Nella prosecuzione dell’azione, la palla è tornata in area e Lozano, quasi all’altezza di quella del portiere, ha calciato forte (bravo Radu a respingere con un ginocchio), infine il tentativo di Zielinski, a cercare il palo alla sinistra di Reina, che ha trovato ancora il portiere spagnolo reattivo e decisivo.

    Sembrava la premessa ad una partita aperta e, dunque, reciprocamente combattuta. Invece, pur essendo di marca biancoceleste, piano piano si è spenta (tiro di Caicedo, a giro, dal limite) fino all’intervallo. Poi, nel secondo tempo, la Lazio ha chiuso i conti al 56’. Errore in uscita della difesa del Napoli, palla intercettata da Escalante (non è Lucas Leiva, ma ha fatto bene), e servita a Immobile che, anziché provarci dal limite (c’erano tempo e spazio), la recapita a Luis Alberto. Il suo tiro a giro è di rara precisione e batte Ospina.

    Il resto è gioia dei laziali e noia napoletana. A parte un paio di punizioni per cercare la deviazione in area, l’unico tiro che abbia un minimo di senso lo effettua Petagna a dodici minuti dalla fine. Come direbbe Gattuso, autocritico anche in maniera eccessiva, alla Lazio abbiamo fatto il solletico. E forse nemmeno quello.

       
    :(actionzone)

    IL TABELLINO DEL MATCH

    Lazio-Napoli 2-0 (1-0 primo tempo)

    Marcatori:
    9’ Immobile (L), 56’ Luis Alberto (L)

    Assist: 9’ Marusic (L), 56’ Immobile (L)

    Lazio (3-5-2): Reina; Luiz Felipe, Hoedt, Radu; Lazzari, Milinkovic, Escalante (76' Cataldi), Luis Alberto, Marusic; Caicedo (67' Muriqi), Immobile (79' Pereira). All.: Inzaghi.

    Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Koulibaly (55' Manolas), Maksimovic, Mario Rui (64' Ghoulam); Fabian Ruiz, Bakayoko (64' Lobotka), Zielinski; Politano (55' Elmas), Petagna, Lozano (74' Malcuit). All.: Gattuso.

    Arbitro: Orsato (sez. di Schio).

    Ammoniti: 10' Hoedt (L), 13' Lozano (N), 24' Escalante (L), 30' Koulibaly (N), 43' Immobile (L), 75' Lobotka (N), 90’+1’ Lazzari (L).

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