La Lega presenta un emendamento: stop ai contenuti porno online, ma quanti ostacoli
Non è la prima volta che uno Stato tenta di fare una legge per arginare il problema della facilità d’accesso a certi contenuti da parte dei minori. Fino ad ora però nessun governo è stato in grado di trovare la formula giusta. Intervistato da Repubblica (che per prima ha riportato la notizia), l’Avv. Fulvio Sarzana ha così commentato: "Una legge simile è stata bloccata dalla Corte Suprema negli Stati Uniti, un’altra è stata sospesa nel Regno Unito". Le implicazioni sulla libertà d’espressione e d’informazione sono infatti troppe. Chi decide cosa è giusto o sbagliato? Quale contenuto appropriato o violento?
Gli stessi operatori hanno più volte ribadito come sia complicatissimo controllare a monte i contenuti immessi in rete. Le tecnologie attuali, per quanto avanzatissime, sono tutt’altro che infallibili. Gli algoritmi di riconoscimento dei contenuti, provati dai giganti Google e Facebook, hanno più volte fallito e sono stati momentaneamente accantonati. Gli effetti di una censura indiscriminata sono dietro l’angolo e preoccupano oggi come ieri. Delegare inoltre ad una società privata e ai suoi algoritmi la libertà d’espressione è pericoloso per la democrazia stessa di uno Stato. Rimangono da superare anche i limiti tecnici. Come ricorda Stefano Quintanelli, membro italiano del gruppo degli esperti sull'intelligenza artificiale per la Commissione europea, la rete per sua natura è e deve rimanere neutrale, come stabilito dall’attuale normativa.
Il rischio adesso è che l’emendamento non possa essere più rivisto. La legge va approvata prima del 29 giugno e non c’è tempo per una modifica del testo. La palla ora passa al governo, che dovrà gestire il caso evitando un nuovo scontro nella maggioranza.