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  • Romamania: il 'caso Zaniolo', un velo di imbarazzo sulla strana gestione di 'colui che crede di essere Ibra'

    Romamania: il 'caso Zaniolo', un velo di imbarazzo sulla strana gestione di 'colui che crede di essere Ibra'

    • Paolo Franci
    Quei cinquanta metri di corsa, le spallate e il gran bel gol hanno solo ribadito quale sia il destino di un ragazzo straordinario che studia da fuoriclasse. Contestualmente, hanno calato un soffice velo di imbarazzo, evidentemente anestetizzato dalla larga vittoria sulla Spal, sulla pittoresca gestione del suo caso. Il 'caso Zaniolo'.

    Detto che un 'caso' per essere considerato tale _ almeno dal mio punto di vista _ ne deve avere i connotati. Cioè, se questo è costruito sulla 'rincorsa' a zanne sguainate di Mancini e poi il bis di Kolarov negli spogliatoi, si può derubricare a 'scazzo' di campo e spogliatoio. Quello che succede in ufficio, in redazione, in fabbrica o fate voi, quando si discute con un collega, anche a brutto muso. Il punto è che qui c'è l'esposizione mediatica e tutto il resto. Chiaro che, però, la doppia non convocazione più di un sospetto l'aveva generato.

    Avvalorato, poi, dalla strana gestione dello strano caso dei giovin Zaniolo. Non lo convoco, sta male. Anzi no, sta bene e allora lo convoco perchè s'è fatto male Under. Cioè, lo convochi perchè s'è fatto male un altro? Ma se stava male e non poteva essere convocato?

    E arriviamo a quei 50 metri all'ultimo respiro.

    Ogni singolo metro di quello strappo straordinario di Nic il Caldo (freddo non lo è si vede) ha detto che forse non è che stesse così male. Anzi. Ma l'avete visto? Faccio però fatica a pensare che Fonseca abbia mentito per amor di Stato. Lui mi pare che abbia quella rara capacità di dire le cose come stanno con semplicità e tono asciutto senza aizzare la polemica. L'ha fatto proprio con Zaniolo nel ribollente post Verona. Però, certo, vedendo quel gol l'idea che l'infortunio di Zaniolo fosse meno infortunio di quel che s'è raccontato, beh.

    In ogni caso, chissenefrega, ormai è passato. I ragazzi si sono abbracciati, lo scazzo è chiarito e tutti felici e contenti? Sì. Però, c'è un però. E cioè che il ragazzo va gestito. Eccome se va gestito. Non dimentichiamo la non convocazione in Nazionale sua e di Kean per motivi comportamentali, giusto per fare un esempio. Sempre ricordando che la popolarità per un ragazzino o giù di lì, è un'onda oceanica alta venti metri che t'investe a bordo di un materassino. E ti può travolgere. E' per questo che serve un club solido per gestirli i giovani come Nic o Moise. E servono adulti _ leggi: dirigenti, allenatore, staff, presidente _ che sappiano fare gli adulti indicando la via. Poi, certo, sta al ragazzo capire e capire in fretta, perchè il calcio ti aspetta ma fino a un certo punto. Di Zaniolo, ammesso che freghi a qualcuno, penso il meglio possibile. Mi pare un ventenne con l'esuberanza del ventenne, qualche marachella in canna e un atteggiamento guascone, un po' 'alla Ibra' senza però essere Ibra. In due parole e come si diceva nell'antichità: peccati di gioventù. Veniali e gestibilissimi, credo. E arriviamo alla domanda delle domande: sarà o non sarà il simbolo della nuova Roma? Io mi sono fatto un'idea: un altro anno qui a Roma e poi sarà difficile tenerlo ancora. A meno che non arrivi un nuovo proprietario finalmente ambizioso e, soprattutto, nelle possibilità economiche di tenersi in casa propria _ finalmente _ pezzi unici come Nic il Caldo, giovanotto che studia da fuoriclasse.

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