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  • La maledizione va Ko(p): trionfo Liverpool dopo 30 anni! Rivincita completa per Klopp, altro che perdente

    La maledizione va Ko(p): trionfo Liverpool dopo 30 anni! Rivincita completa per Klopp, altro che perdente

    • Luca Fazzini
    At the end of the storm, there is a golden sky, and the sweet silver song of a lark. Alla fine della tempesta c'è un cielo dorato e il dolce canto argentato di un'allodola. Parole e musica di You'll never walk alone, il più celebre canto calcistico, sinonimo di leggenda quando football e note si uniscono nella magia di Anfield. Eccolo, il cielo dorato: è quello del Merseyside, sopra i tetti di Liverpool. Il 2-1 del Chelsea sul Manchester City a Stamford Bridge consegna il titolo ai Reds con sette giornate d'anticipo.

    ATTESA - Che il calcio sia passato in secondo piano, nel pieno dell'emergenza Covid-19, è appurato. Ma siamo certi che dalle parti di Liverpool, alla notizia di una possibile sospensione della Premier League, qualcuno abbia realmente pensato a una maledizione. Altro che gatto nero o venerdì 17: in questo caso l'incubo iniziava a diventare qualcosa di irreale, terribile, soffocante. Dopo 30 anni, invece, l'urlo può diffondersi per la vittoria della prima Premier League moderna, nata nel 1992. L'ultimo titolo, infatti, era datato 1990: al governo inglese c'era Margaret Thatcher, con la liberazione di Mandela terminava l'apartheid e a un anno dalla caduta del Muro, le due Germanie tornavano unite. In Italia era l'anno dello scudetto del Napoli di Maradona e delle Notti Magiche dei Mondiali. Della rosa attuale, solo quattro giocatori erano già nati: il più veccchio era James Milner, 4 anni. Piccoli episodi che solo in parte riassumono il peso di questa serata e, in generale, dell'intera stagione. 

    MALEDIZIONE - Maledizione, dicevamo. Perché varie volte, nel corso di tre lunghi decenni, il titolo è sfumato sul più bello. Se il 2005 aveva regalato la favola di Istanbul, con la storica rimonta sul Milan in Champions, gli anni a venire presentarono un conto salatissimo. Come nel 2008-2009, quando 86 punti non bastarono per battere il Manchester United di Ronaldo, che chiuse a 90. Ancora più beffardo fu il 2013-2014, diventato famoso per The Slip, il ko casalingo contro il Chelsea che regalò il titolo al City, primo con 86 punti (i Reds chiusero a 84). Inutile, infine, sottolineare lo schiaffo della passata stagione: un'annata da leggenda, con una sola sconfitta (all'Ethiad) e 97 punti, che non bastarono tuttavia a evitare il secondo posto alle spalle dei Citizens, campioni con 98 punti. Quest'anno, invece, Klopp si è ripreso tutto con tanto di interessi, vendicando sfortune e completando il cerchio della sua rivincita personale

    KLOPP IN TRIONFO - Eh sì, perché fino all'anno scorso c'era ancora chi lo etichettava come perdente. Del resto lo aveva ammesso lui stesso dopo la vittoria in Champions League contro il Tottenham: "Devi perdere molto per capire che non sei un perdente". In tredici mesi, invece, ecco la dolcissima accoppiata che lo ha portato prima sul trono d'Europa e poi su quello d'Inghilterra, il più delicato e difficile del calcio continentale. Jürgen Klopp, l'uomo che ha fatto della tattica e dell'agonismo i suoi cavalli di battaglia: attaccare a testa bassa, ma con intelligenza e bel gioco. Un mix vincente e basato su una difesa di ferro e singoli di primissimo livello. 

    I NUMERI - Inutile, forse, sottolineare la qualità delle frecce Robertson e Alexander-Arnold, i migliori terzini al mondo: otto assist il primo, dodici il secondo. Per il padrone della fascia destra, la rete contro il Crystal Palace lo ha consegnato alla storia: è diventato il più giovane ad essere coinvolto in 30 gol (5 reti, 25 assist) in Premier League. C'è poi la certezza Alisson, il muro Van Dijk, l'amalgama perfetta tra Mané, Firmino e Salah, un trio da 40 gol e 23 assist in campionato. Più utile, allora, sottolineare i numeri di una stagione da record: nella lega più insidiosa del mondo, i Reds non hanno lasciato nemmeno le briciole, vincendo 15 partite su 15 ad Anfield e in generale aggiudicandosi 27 gare su 29 totali. Congratulations, allora, ad un Liverpool spaziale: dopo 11.016 giorni, il cielo del Merseyside si tinge di un romantico rosso
     

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