Calciomercato.com

  • La nazionale femminile Usa contro Klinsmann: 'Siamo le migliori, ma ci pagano 4 volte in meno degli uomini'

    La nazionale femminile Usa contro Klinsmann: 'Siamo le migliori, ma ci pagano 4 volte in meno degli uomini'

    Scoppia la polemica intorno alla nazionale femminile di calcio statunitense, campionessa del mondo in carica. A pochi mesi dai Giochi olimpici di Rio de Janeiro, 5 delle stelle della squadra, Carli Lloyd (migliore giocatrice Fifa del 2015), Becky Sauerbrunn, Alex Morgan, Megan Rapinoe e Hope Solo hanno fatto causa alla Federcalcio Usa per discriminazione salariale. Le giocatrici hanno intentato un'azione legale presso la Equal Employement Opportunity Commission con l'accusa di essere state pagate quasi quattro volte di meno rispetto ai colleghi maschi. "I numeri parlano da soli. Siamo le migliori del globo, abbiamo vinto tre Coppe del Mondo e quattro Olimpiadi, invece la nazionale maschile viene pagata quattro volte più di noi solo per presentarsi in campo", è stato il duro attacco di Hope Solo, portiere della nazionale statunitense e icona mondiale del calcio femminile. Lo scontro nasce dal fatto che la federazione vuole il rispetto del contratto collettivo fino al termine delle Olimpiadi, mentre il sindacato che rappresenta le atlete è convinto che questo contratto possa essere rotto in qualsiasi momento. 

    Le calciatrici Usa (inquadrate come lavoratrici salariate) vengono pagate circa 72.000 dollari all'anno per 20 partite, mentre i giocatori di Klinsmann sono retribuiti solo se scendono in campo. A sollevare il polverone dal punto di viste delle donne è la modalità con cui vengono corrisposti i bonus ad obiettivo, che vede gli uomini portare a casa 5.000 dollari per ogni partita persa e fino a 18.000 in caso di vittoria. Le ragazze guadagnano invece "solo" 1350 dollari in caso di successo e nulla con pareggi e sconfitte e per questa ragione nel comunicato delle nazionali si legge: "Questo è profondamente ingiusto. Siamo state il motore del calcio negli Usa, negli ultimi 30 anni se il nostro sport è decollato lo si deve a noi".
     

    Altre Notizie