Calciomercato.com

  • La Norvegia prima di Haaland aveva un altro gigante: Tom Arne Lund, che disse no a Real, Bayern e Ajax

    La Norvegia prima di Haaland aveva un altro gigante: Tom Arne Lund, che disse no a Real, Bayern e Ajax

    • Remo Gandolfi
      Remo Gandolfi
    C’è stato un calciatore che a metà degli anni ’70 riuscì in rapida successione a rinunciare al trasferimento all’Ajax di Amsterdam, al Bayern di Monaco e al Real Madrid.

    Beh, uno pensa “sarà stata una star di prima grandezza e che giocava già in un club ricco e famoso”.

    Sbagliato.

    Quello di cui stiamo parlando è un calciatore che fuori dai confini del suo Paese è praticamente sconosciuto.

    Il suo nome è Tom Arne Lund, era norvegese, giocava attaccante e per tutta la sua carriera non si è mai mosso dalla sua Lillestrøm e dalla squadra della sua città.

    Tom Arne Lund fa il suo esordio nel Lillestrøm Sportsklubb a soli diciassette anni.

    Che sia qualcosa di speciale se ne accorgono tutti.

    Doti tecniche e caratteriali e una maturità sorprendente per un ragazzo così giovane.

    Il Lillestrøm gioca nella Terza Divisione norvegese quando nel 1969, a soli diciannove anni, viene convocato per giocare con la Nazionale maggiore del suo Paese.

    Solo che Tom Arne Lund rifiuta.

    «Sono troppo giovane. Non mi sento ancora pronto».

    Questa la risposta di Lund che già fa intuire che oltre a maturità e abilità calcistica ci si trova di fronte ad un soggetto particolare, con idee molto chiare.

    Nel 1971, con il Lillestrøm sempre in Terza Divisione, arriva una nuova chiamata da Öivind Johannessen, il selezionatore della Nazionale. Stavolta Lund accetta e fa il suo esordio in un’amichevole contro l’Islanda, vinta per tre reti ad una e con una eccellente prestazione del giovane Lund.

    Le sue caratteristiche sono quelle di un “nove e mezzo” che ama partire da lontano, impostare l’azione e muoversi liberamente dalla trequarti avversaria in avanti.

    I suoi gol e le sue prestazioni finiscono presto per attirare l’attenzione di importanti club di campionati di maggior prestigio.

    In Germania, in Belgio e in Olanda iniziano a mettersi in fila per il suo cartellino.

    Nel 1973, quando finalmente il Lillestrøm riesce ad approdare in Prima Divisione arriva un’offerta di quelle a cui dovrebbe essere impossibile dire di no.

    A volere il n° 10 dei “Canarini” (questo il soprannome dei “gialli” del Lillestrøm) è l’Ajax di Amsterdam, squadra campione d’Europa in carica e che nelle intenzioni della società sarebbe il sostituto ideale di Johann Cruyff che nell’agosto di quell’anno si trasferisce a Barcellona.

    La trattativa sembra in dirittura d’arrivo quando all’improvviso è proprio lui, Tom Arne Lund, a fare marcia indietro.

    Emergono giustificazioni di varia natura.

    Il legame con la squadra e la città, la ancora giovane età (23 anni), la fidanzata che sta ancora studiando all’Università ...

    Giustificazioni che non convincono nessuno.

    L’Ajax è l’Ajax, la squadra più forte d’Europa. Come si fa a rifiutare un ingaggio così prestigioso? E dalla Norvegia poi dove il calcio è ancora praticamente a livello dilettantistico.

    Poi la verità viene finalmente a galla.

    Lund è terrorizzato dall’idea di prendere un aereo.

    La sua aviofobia è estrema

    Si scopre che anche all’interno della Norvegia o nelle trasferte con la Nazionale Lund si è sempre spostato in automobile, partendo anche due giorni prima dei compagni come nella trasferta a Reykjavik con la sua Nazionale proprio nell’agosto del 1973.

    Lund è irremovibile e l’Ajax non può fare altro che incassare il rifiuto.

    D’altronde una squadra che gioca regolarmente in campo internazionale non sa che farsene di un giocatore come Lund.

    L’accordo salta.

    Nel 1975 ci prova il Bayern di Monaco.

    Stesso identico risultato.

    Come allo stesso modo si vedranno ricacciate le proposte di Leeds United, Feyenoord, Twente, Strasburgo e perfino il Real Madrid di Santiago Bernabeu, famoso per riuscire praticamente sempre ad ottenere quello che voleva.

    «Sono felice qui. E in aria ci vado solo se devo colpire il pallone di testa!» dirà con grande autoironia Lund.

    Così farà per tutta la carriera.

    Si ritirerà, tra lo stupore di tutti gli appassionati di calcio norvegesi, a soli 32 anni.

    Con lui il Lillestrøm diventa da anonima squadra di Terza Division a club ai vertici del calcio norvegese vincendo due titoli (il secondo e il terzo della storia dei “Canarini”) nel 1976 e nel 1978 e tre Coppe di Norvegia (1977-1978-1981)

    Il suo score in carriera racconta di 197 reti in 348 partite.

    In suo onore è stata eretta una statua, cosa non certo comune in Norvegia, poco fuori dall’Åråsen Stadion, quello dove il Lillestrøm gioca le sue partite casalinghe.

    C’è una frase pronunciata da Bård Bjerkeland, suo giovane compagno di squadra, che è probabilmente la miglior sintesi di cosa ha rappresentato Tom Arne Lund.

    «Senza di lui Lillestrøm sarebbe ancora solo una stazione ferroviaria».




    ANEDDOTI E CURIOSITA’

    E’ il 14 settembre del 1977.

    Nel primo turno di Coppa dei Campioni il Lillestrøm affronta gli olandesi dell’Ajax.

    L’attesa per questa partita è enorme tanto che il Lillestrøm decide di giocare ad Oslo, nel più capiente Ullevaal Stadion, la partita in casa dell’andata.

    I biancorossi di Amsterdam non sono più lo squadrone di poche stagioni prima ma nelle sue fila oltre a Wim Suurbier e al capitano Ruud Krol ci sono giovani estremamente interessanti come i due danesi Lerby e Arnesen e l’attaccante Geels.

    Quello che “investe” l’Ajax è un autentico ciclone.

    Il Lillestrøm aggredisce fin dal fischio di avvio gli olandesi e nel giro di quattordici minuti si porta sul due a zero grazie alle reti di Johansen e Lønstad oltre a fallire un altro paio di occasioni davvero clamorose.

    L’Ajax ritroverà un po’ di equilibrio e la partita finirà comunque con il clamoroso trionfo dei norvegesi per due reti a zero.

    A dirigere le operazioni dall’alto della sua classe quella sera c’è proprio lui, Tom Arne Lund, con la fascia da capitano e con la maglia numero “10” a ricordare ai suoi connazionali e alla dirigenza dell’Ajax che non avevano sbagliato a puntare su di lui nell’estate del 1973.

    Oltre all’eleganza nei movimenti, alla visione di gioco e alla notevole progressione una cosa colpiva di Tom Arne Lund: calciava con la stessa precisione e potenza con entrambi i piedi come raramente accade nel calcio.

    L’importanza di Tom Arne Lund per il Lillestrøm è evidente come non mai nel campionato del 1975. Al giro di boa del girone d’andata i “Canarini” sono in testa alla classifica e apparentemente inarrestabili. Lund si infortuna ad un ginocchio e deve saltare praticamente tutto il girono di ritorno.

    Il Lillestrøm chiuderà il campionato al 7mo posto ...

    Alla fine del 1977, quando Lund ha solo 27 anni, decide di chiudere con la Nazionale.

    L’ultima trasferta, quella a Berna contro la Svizzera per una partita di qualificazione ai Mondiali di Argentina del 30 ottobre, è stata troppo anche per lui, partito dalla Norvegia in auto due giorni prima dei compagni arrivati tranquillamente in aereo.

    Tranne una apparizione nel 1979 ad Oslo contro il Portogallo Lund deciderà di rientrare dal suo auto imposto ritiro solo nel 1981.

    Proprio nel 1981 sarà tra i protagonisti della storica vittoria norvegese contro l’Inghilterra in una partita di qualificazione per i Mondiali di Spagna.

    Dopo quella partita, come ormai d’abitudine, saranno diversi club inglesi (Middlesbrough e Sunderland in particolare) a tentare inutilmente di convincere Lund a staccarsi dalla sua Lillestrøm.

    La sua più grande partita in Nazionale resta quella con la Jugoslavia dell’ottobre del 1982.

    Si gioca per le qualificazioni agli Europei di Francia e la Norvegia sconfigge la fortissima Jugoslavia per tre reti ad una.

    Lund segna un gol e gioca una partita sontuosa, guadagnandosi per distacco la palma del migliore in campo.

    Con la sua Nazionale giocherà una sola altra partita (due settimane dopo a Sofia in Bulgaria) ed esattamente un anno dopo chiuderà definitivamente con il calcio.

    Ah, dimenticavamo. In Bulgaria Tom Arne Lund ci andò in automobile ...

    Postilla.

    Per chi vuole fare una piccola ricerca in Internet al nome “Tom Arne Lund” è possibile trovare diverse immagini.

    In particolare però vi segnaliamo una sua rete del maggio del 1976 contro il MjØndalen.

    Lund riceve palla nei pressi della bandierina ed è pressato da un avversario.

    E’ di spalle alla porta ed è pressato da un avversario.

    Con una finta e un tocco con la suola si libera del suo marcatore e dalla linea penetra in area. Gli si fanno incontro in rapida sequenza quattro difensori avversari.

    Lund li salta tutti e per poi scaricare un sinistro in diagonale sul palo lontano.

    Un gol che da solo ci racconta chi era Tom Arne Lund.

    Altre Notizie