Calciomercato.com

  • La nuova 'Superlega': due gironi con promozioni e retrocessioni per combattere lo strapotere della Premier

    La nuova 'Superlega': due gironi con promozioni e retrocessioni per combattere lo strapotere della Premier

    • Redazione CM
    Tra poche ore, nella notte tra sabato e domenica, andrà in scena a Los Angeles un'altra amichevole di lusso tra Juventus e Real Madrid. I due club, che insieme al Barcellona, hanno più di tutti spinto per la creazione della Superlega e che tutt'ora continuano a mantenere vivo il progetto. Di questo ne parla anche il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, che chiarisce come l'iniziale progetto a 12 squadre senza retrocessioni, potrebbe cambiare in una lega più meritocratica ma altrettanto affascinante nell'idea dei tre club. 

    In attesa che la Corte di Giustizia Europea prenda una decisione definitiva sulla vicenda, con i fautori della Superlega che sperano di avere  il via libera per poter portare avanti il progetto, si pensa già a come modificare quella proposta iniziale che aveva suscitato molte perplessità nel mondo del calcio. Non più una "Superlega" ma una Lega dell'Unione Europea, con maggiori valori identitari europei, con promozioni e retrocessioni e solidarietà nei confronti dei non partecipanti e aperta a tutti.


    Il nuovo modello prevede due gironi da 14/16 squadre prendendo esempio dalle "conference" americane con i playoff che decreteranno la vincitrice. L'obiettivo è di portare ogni settimana sfide di alto livello senza però essere una lega chiusa. I campionati nazionali continuerebbero ad essere presenti e sarebbero una via d'accesso per le competizioni internazionali. Un modello che si avvicinerebbe al nuovo formato della Champions League (che inizierà dal 2024) ma con la certezza ogni settimana di vivere sfide di grande livello. Un torneo che - nell'idea delle big d'Europa - aiuterebbe a stare al passo della Premier League, che anno dopo anno aumenta il divario economico rispetto a tutti gli altri campionati. Se tutto ciò sarà possibile lo sapremo tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023, quando la Corte Europea si pronuncerà in merito. 

    Altre Notizie